James MartineauJames Martineau (Norwich, 21 aprile 1805 – Londra, 11 gennaio 1900) è stato un filosofo e teologo britannico. BiografiaJames Martineau nacque a Norwich, in Inghilterra, settimo degli otto figli di Thomas Martineau (1764-1826), fabbricante di tessuti e commerciante, e di Elizabeth Rankin, figlia di un raffinatore di zucchero. La famiglia Martineau discendeva da Gaston Martineau, chirurgo ugonotto e rifugiato, che si trasferì a Norwich verso la fine del XVII secolo[1]. Sua sorella Harriet divenne una nota scrittrice, sostenne il liberalismo religioso e l'abolizione della schiavitù[2]. James Martineau studiò dapprima alla Norwich Grammar school, dove fu allievo di Edward Valpy; successivamente fu inviato a Bristol presso l'accademia privata del Dr. Lant Carpenter, sotto il quale studiò per due anni. In seguito fu apprendista presso un ingegnere civile a Derby, dove acquisì "un deposito di concezioni esclusivamente scientifiche", ma iniziò anche a interessarsi alla religione. Seguì la conversione di Martineau il quale nel 1822 entrò nel Manchester College, all'epoca alloggiato a York, dove fu allievo di Charles Wellbeloved e John Kenrick[1]. Terminati gli studi, nel 1827 tornò a Bristol dove insegnò nella scuola privata di Lant Carpenter; l'anno successivo fu ordinato per una chiesa unitaria a Dublino, il cui ministro anziano era un suo parente. La carriera ministeriale di Martineau fu improvvisamente interrotta nel [1832] per la sua opposizione al "regium donum", una sovvenzione annua che veniva pagata al clero nonconformista. Da Dublino fu chiamato a Liverpool, dove per venticinque anni esercitò una grande influenza come predicatore e saggista di filosofia religiosa. Nel 1840 Martineau fu nominato professore di filosofia mentale e morale ed economia politica al Manchester New College, il seminario in cui era stato educato e che ora si era trasferito a Manchester da York. Mantenne la cattedra per 45 anni e seguì il college a Londra nel 1853[1]. Per Nicola Abbagnano, «per il carattere eminentemente religioso della sua vita e della sua opera, e per l'impostazione generale della sua filosofia, Martineau può essere definito come il Rosmini britannico»[3] Martineau fu dapprima sostenitore dell'empirismo associazionistico di John Stuart Mill, fondato sulla percezione esterna, e passò poi a difendere uno spiritualismo tradizionalistico, fondato sulla riflessione interna o coscienza, considerata come la diretta manifestazione di Dio, che è sostanzialmente affine alla filosofia contemporanea del continente[4]. Significativamente, Martineau dedicò uno fra i suoi scritti più notevoli a The seat of authority in religion[5] (La sede dell’autorità nella religione, 1890) nel quale l’autorità è concepita come forza non esterna ma interna, intima alla coscienza e connaturata con essa[4]. Opere (selezione)
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