Istituto di studi orientali dell'Accademia russa delle scienzeL'Istituto di Studi Orientali dell'Accademia russa delle scienze (in russo Институт востоковедения Российской Академии Наук?, Institut Vostokovedenija Rossijskoij Akademii Nauk), e precedentemente dell'Accademia delle scienze dell'URSS, è, con la consorella istituzione di San Pietroburgo, l'istituzione più avanzata di studi e ricerche nel campo degli studi orientalistici delle culture dell'Asia e nel Nordafrica. L'Istituto ha sede a Mosca, e precedentemente a San Pietroburgo, ma nel 2007 la sede di San Pietroburgo è stata riorganizzata come un Istituto separato dell'Istituto di Manoscritti Orientali dell'Accademia delle Scienze Russa, dedicato allo studio, conservazione e cura dei manoscritti orientali. StoriaL'Istituto traccia la sua storia risalendo al Museo Asiatico creato nel 1818 a San Pietroburgo. Quando fu fondato, il Museo ospitava 2 500 libri e manoscritti in diverse lingue dell'Asia, oltre a più di 20 000 monete, raccolte in un apposito Gabinetto.[1] Nel 1930, il Museo Asiatico, l'Istituto di cultura del Buddismo e il Gabinetto turcologico furono riuniti in un Istituto di Studi Orientali, sempre a Leningrado (San Pietroburgo).[2] Nel 1950 l'Accademia delle Scienze ha trasferito l'Istituto da Leningrado a Mosca,[3] malgrado una sua parte fosse rimasta a Leningrado. Nel 1980, l'Istituto è stato insignito con l'Ordine della Bandiera rossa del lavoro.[3] Nel 2008, più di 500 studenti operavano nell'Istituto, per il progresso delle conoscenze praticamente in tutte le diverse specialità degli studi orientalistici.[3] StrutturaL'Istituto attualmente include dipartimenti di ricerca quali:[4]
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