Iran Aseman Airlines (in persiano: هواپیمایی آسمان) è la terza compagnia aerea più grande dell'Iran con sede a Teheran. Opera servizi di linea passeggeri nazionali e internazionali.[1]
Storia
La compagnia aerea venne fondata nel 1970 e iniziò ad operare nel 1980. I collegamenti storici della compagnia aerea risalgono al 1958 alla compagnia aerea Air Taxi Co., che rinominata Pars Air negli anni '70 e successivamente Iran Aseman Airlines.[2] Nel marzo 2007 era di proprietà della società iraniana Civil Servants Pension Fund e aveva 298 dipendenti. Da allora è stata privatizzata.
Nel luglio 2016 l'amministratore delegato della compagnia aerea ha ricevuto un mandato d'arresto a causa di una presunta somma di circa 37 milioni di USD in debiti pubblici nei confronti dell'Iran Airports & Air Navigation Company.[3] Nel febbraio 2017 è emerso che Aseman Airlines era in trattative con una società irlandese per il noleggio di sette Airbus A320neo.[4]
Nell'aprile 2017, la compagnia aerea ha firmato un memorandum di intesa con Boeing per l'acquisto di 30 Boeing 737 MAX con opzioni per altri 30 aeromobili.[5] Nel giugno 2017, Iran Aseman Airlines ha firmato un accordo finale per l'acquisto di 30 Boeing 737 MAX.[6] Nel giugno 2018 Boeing ha però annunciato che non sarebbe stata in grado di consegnare alcun aereo alle compagnie aeree iraniane a causa delle sanzioni degli Stati Uniti contro l'Iran.[7]
Il 13 gennaio 2019 la compagnia aerea ha operato l'ultimo volo passeggeri commerciale di un Boeing 727.[8] Al 2021, alla compagnia aerea è vietato operare nello spazio aereo dell'Unione europea per "non aver rispettato gli standard di sorveglianza regolamentari [relativi alla sicurezza] dell'UE".[9][10]
Il 12 ottobre 1994, il volo Iran Aseman Airlines 746, un Fokker F100, precipitò vicino alla città di Natanz, provocando la morte di tutti i 66 a bordo. La causa fu appurata essere la contaminazione del carburante, che aveva causato lo spegnimento dei motori.[18]
Il 18 febbraio 2018, il volo Iran Aseman Airlines 3704, un ATR 72-200, precipitò sulle pendici del Monte Dena, (Monti Zagros), nella regione di Semirom. Tutti i 66 a bordo persero la vita nell'incidente. I soccorritori, a causa delle condizioni meteorologiche avverse, riuscirono a raggiungere il luogo dell'incidente solamente il 20 febbraio.[20]
^(EN) Anonymous, List of airlines banned within the EU, su Mobility and Transport - European Commission, 22 settembre 2016. URL consultato il 28 gennaio 2021.
^(FA) جستجوي پروازها, su web.archive.org, 19 dicembre 2015. URL consultato il 28 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 dicembre 2015).