La compagnia fu fondata da Noel Macklin, che ebbe un'esperienza precedente nella fabbricazione di automobili con le aziende Eric-Campbell e Silver Hawk.
Quando diede origine all'Invicta, il finanziatore dell'impresa era Oliver Lyle della Tate & Lyle, ed il sito produttivo era nell'officina di Macklin, situata sulla strada principale di Cobham, che collegava Londra con Portsmouth[1].
Le vetture erano progettate per combinare flessibilità e prestazioni sportive. Con l'assistenza di William Watson, il meccanico che coadiuvò Macklin durante il periodo in cui si concentrò sulle competizioni prima della prima guerra mondiale[2], fu preparato un prototipo che fu costruito su telaioBayliss-Thomas con un motoreCoventry Climax.
Nel 1925 fu fabbricato il primo veicolo di produzione, la 2½ litre, che utilizzava propulsori a sei cilindri in lineaMeadows a valvole in testa, cambio a quattro rapporti ed un telaio con sospensioni a balestra semi-ellittica. Il prezzo era 595 sterline. Erano disponibili tre telai di lunghezza differente, più precisamente di 2840 mm, 3000 mm e 3048 mm. Come la richiesta di queste vetture crebbe, molto del lavoro fu appaltato a Lenaerts e Dolphens di Barnes, ma l'assemblaggio finale rimase a Cobham[2].
Nel 1926 fu lanciato un nuovo modello, la 3 Litre, con conseguente aumento della cilindrata. Quando la produzione del veicolo terminò nel 1929, ne furono costruiti 200 esemplari.
Un più grande motore, ancora di Meadows, fu utilizzato nel progetto di William Watson per il modello successivo, la 4½ litre (1928). Era disponibile con differenti di telai, che si diversificavano dalla lunghezza, più precisamente 2997 mm (la SSC) e 3200 mm (LC), e dall'altezza, denominati Tipo A (il più alto) e Tipo B. Fino al 1934, anno di fine produzione, ne furono costruiti 500 esemplari, nonostante il prezzo relativamente alto. Ad esempio, la versione di lusso con passo lungo (la NLC) costava oltre 1800 sterline.
Furono conquistati anche successi sportivi, con Invicta guidate da Violette Cordery, che era cognata di Noel Macklin. Si aggiudicò per due volte il Dewar Trophy, per l'affidabilità della vettura dimostrata nel 1926 guidando per 8000 km all'autodromo di Linas-Montlhéry[4] e nel 1929 conducendo il veicolo per 48000 km al circuito di Brooklands[5]. Nel 1931Sammy Davis ebbe uno spettacolare incidente su una 4½ litre Tipo S a Brooklands[6]. Donald Healey nel 1930 conquistò una vittoria di categoria nel rally di Monte Carlo, mentre l'anno successivo si aggiudicò il primo posto in assoluto su una Invicta Stavanger.
La fine della produzione
La fine della produzione sembrava essere cessata nel 1935. Noel Macklin abbandonò l'azienda per fondare la Railton, che utilizzava le fabbriche di Cobham, dopo che le linee produttive dell'Invicta furono trasferite a Chelsea nel 1933. Ci fu poi un tentativo di risollevare l'azienda con l'utilizzo di componenti Delage e Darracq, ma fallì. La produzione terminò definitivamente nel 1938.
Il ritorno del marchio Invicta negli anni quaranta
All'inizio del XXI secolo il marchio è rinato nuovamente, producendo la Invicta S1 nella fabbrica di Chippenham, in Inghilterra. La vettura è mossa da un motore da 4,6 o da 5 litri di cilindrata di derivazione Ford che eroga 600 bhp e permette al veicolo di raggiungere i 322 km/h. Il corpo vettura è in fibra di carbonio. Il prezzo di vendita iniziale era di 106.000 sterline, poi lievitato a 160.000 sterline.
Monta freni a disco ventilati, ha il freno di stazionamento con sistema indipendente prodotto dalla Brembo, possiede ammortizzatori completamente regolabili con doppi bracci trasversali ed un differenziale a scorrimento limitato (questi ultimi derivati dalle competizioni), ha il bilanciamento del peso perfettamente ripartito sull'avantreno e sul retrotreno, un telaio tubolare ed un apparato roll-bar. Nel marzo del 2012 l'azienda, che nel frattempo aveva assunto il nome di Westpoint Car Company, fu messa in liquidazione dalla corte della contea di Bath a causa dei debiti insoluti e la produzione cessò definitivamente[7].