InfodemiologiaL'infodemiologia[1] è la scienza che studia la distribuzione delle informazioni e i fattori determinanti che sono all'origine delle informazioni stesse in un mezzo elettronico, in particolar modo Internet, o in una popolazione, col fine ultimo di supportare la sanità pubblica e la politica pubblica.[2] Rappresenta un ambito multidisciplinare di ricerca, coinvolgendo l'informatica, la comunicazione digitale e la medicina. Il termine, portmanteau di "informazione" e di "epidemiologia",[2] è stato introdotto nel 2002 dal ricercatore canadese Gunther Eysenbach.[3] Con il termine infodemia, parallelamente derivato dalle parole "informazione" ed "epidemia", talvolta definita anche bulimia informativa,[4] si intende l'eccessiva proliferazione di informazioni spesso contraddistinte da dubbia affidabilità e carenza di fonti[5]. StoriaI primi studi sulla distribuzione e qualità delle informazioni mediche diffuse su Internet cominciarono a essere pubblicati già verso la metà degli anni 1990, tra cui indagini riguardanti le raccomandazioni dietetiche e la gestione della febbre nei bambini.[6] Tuttavia questi primi studi, principalmente di natura descrittiva, non mettevano in correlazione gli indici di qualità con le caratteristiche dei siti web, oltre a non evidenziare il nesso associativo tra queste caratteristiche e il consumatore. Riprendendo questi studi iniziali, nel 2002 Gunther Eysenbach coniò il termine "infodemiologia"[3] dando originariamente la definizione di "studio dei fattori determinanti e della distribuzione delle informazioni sulla salute e della disinformazione"; in seguito, nel 2006, Eysenbach ampliò tale definizione.[7] PrincipiBasandosi sul concetto di domanda e offerta di informazioni, queste ultime facilmente fruibili attraverso i motori di ricerca,[8] è possibile sviluppare una metodologia analitica che impiegando strumenti statistici come la regressione multivariata permette di stabilire la relazione esistente tra i criteri di qualità e le altre variabili indagate. Tra gli indicatori infodemiologici sono inclusi i dati aggregati sulla prevalenza e sui pattern delle informazioni reperibili sui siti web e social media, la metrica delle discussioni nei vari gruppi e blog, e le attività sui motori di ricerca.[2] Per valutare la qualità delle informazioni riguardanti la salute esistenti in Internet vengono presi in considerazione i seguenti elementi:[3]
I dati ottenuti dall'infodemiologia possono essere usati per attuare la sorveglianza delle informazioni (infoveillance), utile ad esempio per rivelare alle autorità sanitarie massive campagne di disinformazione sulle vaccinazioni.[2] In base ai soggetti da cui provengono le informazioni, la sorveglianza distingue i seguenti tre casi: 1) informazioni pubbliche professionali; 2) informazioni esplicite e consce fornite dagli utenti e da individui malati; 3) informazioni implicite fornite principalmente in modo inconsapevole dagli utenti.[9] Note
Bibliografia
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