Imbarco a mezzanotteScena del film con Luisa Rossi Imbarco a mezzanotte (Stranger on the Prowl) è un film drammatico del 1952, diretto da Joseph Losey, tratto dal racconto La bouteille de lait dello scrittore ebreo francese Noël Calef.[1] TramaIn un porto italiano, un uomo si imbarca clandestino nella stiva d'una nave, ma è scoperto e scende a terra affamato: vaga nella città e ruba in una latteria. La esercente lo sorprende e l'uomo la soffoca. Poi fugge insieme a un ragazzo, che - prima di lui - aveva rubato una bottiglia di latte nello stesso negozio (da qui il titolo del romanzo “La bouteille de lait”, da cui è tratto il film). Insieme entrano in una casa, ma la polizia la circonda. Allora salgono sul tetto: il ragazzo sente chiamare “assassino” l'uomo e perciò si stacca da lui, ma mette un piede in fallo e resta in bilico sul cornicione. L'uomo potrebbe fuggire sui tetti, ma preferisce salvare il ragazzo, anche se poi è colpito da un poliziotto e precipita sulla strada. [2] ProduzioneIl film è prodotto da La Riviera Film per la United Artists ed è girato in lingua inglese nel 1951. Luoghi delle riprese per gli esterni: Taranto, Livorno e Pisa. Interni agli studi Pisorno di Tirrenia.[3] DistribuzioneIl film ha avuto successo internazionale. Distribuito nei paesi di lingua inglese con il montaggio rifatto, con tagli per circa 20': (in Gran Bretagna con il titolo "Encounter"). In Italia il film è proiettato nel 1954 con prima in data 20 agosto. La distribuzione avviene anche in Svezia, Stati Uniti, Finlandia, Danimarca, Austria, Germania. Nel 1997 il film entrò a far parte del progetto "Cento film da salvare" (su iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il contributo dei Comuni italiani) e fu "adottato" dai Comuni di Pisa e di Livorno che pagarono circa 77milioni di lire per il restauro della pellicola, presentata poi (in versione totalmente restaurata) alla Mostra d'arte cinematografica di Venezia nel 1998. Critica“Losey cava un film sbilenco tra intenzioni moralistiche, struttura da thriller, influenze del neorealismo italiano, evidenti a livello scenografico (luci di Henri Alekan) e rapporto metaforico padre/figlio che, comunque, vale più della sua cattiva fama.” [4] Problematiche politicheIl film è girato nel periodo in cui negli Stati Uniti opera una commissione d'inchiesta con l'incarico di eliminare i comunisti che operano nell'industria cinematografica. Il Commissione per le attività antiamericane, the House Committee on Un-American Activities (HUAC) della Camera dei Rappresentanti, indaga anche sul regista Joseph Losey e sullo sceneggiatore Ben Barzman, entrambi allievi di Bertolt Brecht, finiti sulla lista nera per le loro simpatie comuniste. Di fatto Andrea Forzano collabora alla sceneggiatura e alla regia, ma viene indicato come unico regista del film nella versione Usa, perché Losey opera in clandestinità e sotto falso nome.[5] Note
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