Im Kwon-taek nasce a Jangseong, Jeollanam-do e cresce a Gwangju. Dopo la guerra di Corea, si trasferisce a Seul (1956), dove Jeong Chang-hwa, il regista del film Cinque dita di violenza (1972), gli offre un lavoro come assistente di produzione. Jeong Chang-hwa lo raccomanda per la regia di un film nel 1961. Il debutto come regista di Im risale alla pellicola del 1962, Farewell to the Duman River (Dumanganga jal itgeola).
Prima del 1980 diventa noto soprattutto per le sue regie di film commerciali, riuscendo a produrne almeno otto l'anno, per rispettare il numero programmato dal governo [1]. Il suo desiderio di realizzare film artisticamente più soddisfacenti produce il suo film del 1978 Jokbo (Genealogy o The Family Tree), ma il punto di svolta della sua carriera avviene nel 1981, quando realizza il film Mandala. Da questo punto in avanti le sue opere vengono considerate a tutti gli effetti film d'autore e sono regolarmente accolte in festival cinematografici internazionali, dove vincono numerosi premi.
(EN) Hannah Beech, The Unbearable Saddness of Being Korean, su time.com, Time, 3 giugno 2002. URL consultato il 17 novembre 2007 (archiviato dall'url originale il 24 agosto 2013).
David E. (editor) James, Kim Kyung-hyun (editor), Im Kwon-Taek: The Making of a Korean National Cinema, Detroit, Wayne State University Press, 2002, ISBN0-8143-2869-5.
Lee, Young-il, The History of Korean Cinema, Motion Picture Promotion Corporation, 1988, ISBN89-88095-12-X., p. 342-343.