Le frequenti apparizioni televisive per tutti gli anni sessanta ne fecero un volto popolarissimo del teatro italiano. Interpretò, tra le altre cose, Come le foglie di Giacosa, accanto a Tino Carraro.
In seguito si diede alla carriera teatrale. Divenne anche imprenditrice, acquistando e riadattando, il 9 dicembre 1980 a Roma, il vecchio teatro di via delle Fornaci, a poca distanza da piazza San Pietro, rinominato Teatro Ghione. Per il suo impegno nel 2001 fu insignita del titolo di Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana della Repubblica Italiana da Carlo Azeglio Ciampi.
Morì nel dicembre 2005 per un aneurisma all'aorta dopo avere accusato un malore mentre recitava nel suo teatro l'Ecuba di Euripide: accasciatasi sul palcoscenico, dopo aver detto "Scusatemi, mi sento male",[2][3] fu trasportata in camerino e poi condotta all'ospedale San Filippo Neri, dove sarebbe morta di lì a poco. La camera ardente venne allestita nello stesso teatro e la sepoltura avvenne al cimitero romano di Prima Porta in forma privata, come da sue volontà.