Il cappello a tre punte (film)
Il cappello a tre punte è un film del 1934 diretto da Mario Camerini, ispirato al romanzo omonimo di Pedro Antonio de Alarcón. TramaNel Seicento il governatore spagnolo di Napoli angaria la popolazione. Tra il popolino nota una bella mugnaia di cui si invaghisce; per sedurla mette in galera Luca, il marito, ma questo riesce a evadere e, addirittura, si camuffa da governatore e penetra nel palazzo fino ad arrivare alla camera da letto della governatrice. Nel frattempo sua moglie Carmela riesce a tenere a bada il governatore che si è recato al mulino. La governatrice e Luca si mettono d'accordo per punire il fedifrago che, quando torna a casa, non riesce a farsi aprire dalle guardie che lo trattano come un impostore. ProduzioneGirato negli stabilimenti Cines. Dopo aver visionato il film a Villa Torlonia, Mussolini impose la soppressione delle sequenze relative al malcontento popolare per le tasse e per le ruberie del governatore; caddero, naturalmente, anche le scene che rappresentavano i tumulti della plebe[1]. Il film segna l'esordio sullo schermo per Tina Pica, che debutta all'età di 50 anni, dopo una lunga carriera teatrale. Critica«Il cappello a tre punte Camerini lo girò prima di Come le foglie, anche se ci arrivò dopo. È un film spedito, divertente, grazioso. Forse quello che gli manca è un po' più di piccante nella sceneggiatura e un po' più di fantasia caricaturale nei caratteri. Quando dico piccante non dico indecente e nemmeno salace, [tuttavia] si poteva giocare con più malizia sugli equivoci dell'intrigo, lasciando fino a un certo punto lo spettatore nel dubbio, sul come fossero andate veramente le cose tra Carmela e il governatore, e Luca, e la governatoressa. Questo piccolo gioco innocente avrebbe dato alla farsa maggior tensione, e quindi maggior comicità» Contributi tecnici
Altre versioniTeatro
CinemaDalla stessa opera letteraria sono state tratte diverse versioni cinematografiche:
Note
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