Ibn JurayjAbū l-Walīd/Abū Khālid ʿAbd al-Malik ibn ʿAbd al-ʿAzīz ibn Jurayj al-Rūmī al-Qurashī al-Makkī, detto semplicemente Ibn Jurayj (in arabo ابن جريج?; La Mecca, 699 – Baghdad, 766), è stato un giurista e storico arabo. Studioso musulmano di ḥadīth, Ibn Jurayj è ricordato come un "seguace dei Seguaci" (Tābiʿ al-Tābiʿyyīn) e un cultore di Isrāʾīliyyāt (narrazioni riguardanti l'antico popolo degli Israeliti). NomeIbn Jurayj ("figlio di Jurayj") è l'adattamento arabo del nome di Gregorio (Gregorios) o Giorgio (Georgios). BiografiaSuo padre era uno studioso musulmano e suo nonno Jurayj (Gregorios, o Georgios) era un cristiano bizantino. Ibn Jurayj raccolse ḥadīth a La Mecca[3] OperesLa sua opera più importante è considerata il Musannaf. Le sue tradizioni sono riprese nel Sunan di Abu Dawud al-Sijistani, uno dei Sei libri che compongono la Sunna. Nella Muwaṭṭāʾ di Mālik ibn Anas, si legge: «...qualche volta si afferma che il primo libro composto nell'Islam sia stato quello di Ibn Jurayj, mentre alcuni dicono sia stata la Muwaṭṭāʾ di Mālik, mentre altri ancora che il primo uomo a comporre un libro e a sistemarlo per capitolo (musannaf) sia stato a Baṣra Rabīʿ b. Ṣabīḥ.» Giudizi dei sunnitiI sunniti lo qualificano come "Imam". Dhahabi, nel XIV secolo lo definì: «Lo studioso meccano Abū Walīd ha affermato che ʿAbd al-Malik b. ʿAbd al-ʿAzīz b. Jurayj era stato al servizio dei Banu Umayya e che fu tra i Fuqahāʾ di Mecca... È annoverato tra i grandi ʿUlamāʾ. Nacque pochi anni dopo il 70 dell'Egira[4] e s'incontrò con i grandi Sahaba. Ahmad ibn Hanbal ha detto: "Ibn Jurayj è stato un tesoro di conoscenza". Jarir commentò che Ibn Jurayj credeva che la mutʿa fosse lecita e che egli stesso aveva contratto matrimonio a termine con 70 donne. Ibn ʿAbd al-Ḥakam asserì d'aver "ascoltato dire dall'Imām al-Shāfiʿī che Ibn Jurayj aveva contratto la mutʿa con 90 donne".[5]» «ʿAbd al-Malik ibn Jurayj fu uno dei grandi uomini di conoscenza, era "affidabile" (Thiqa) e autorevole, contrasse la mutʿa con 70 donne, sostenendo che questa pratica matrimoniale fosse legittima (ḥalāl).[6]» Abū ʿAwāna ha narrato nel suo Ṣaḥīḥ che Ibn Jurayj aveva detto a Baṣra circa la mutʿa: "Testimonio che sono tornato indietro da ciò (i.e. dal permetterlo)", dopo che egli aveva riferito 18 tradizioni che la consentivano.[7] Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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