Hydrilla verticillata
Hydrilla verticillata (L.f.) Royle, comunemente detta Idrilla o popolarmente anche timo d'acqua, è una pianta acquatica appartenente alla famiglia Hydrocharitaceae. È l'unica specie nota del genere Hydrilla Rich..[1] DescrizioneLa pianta si articola su dei rami lunghi 1-2 metri. Le foglie sono raccolte in gruppi di otto attorno allo stelo e ciascuna misura da 5 a 20 mm di lunghezza per 0.7–2 mm di larghezza, e sono appuntite. Le piante sono monogame (ma dalvolta possono essere anche dioiche), con fiori maschili e femminili prodotti separatamente su una singola pianta; i fiori sono piccoli con tre petali di 3–5 mm di lunghezza. La pianta si riproduce principalmente per frammentazione vegetativa e per rizomi o turioni.[2][3][4][5] L'idrilla ha una notevole resistenza alla salinità se comparata ad altre piante acquatiche d'acqua dolce. EcologiaHydrilla verticillata è allelopatica al Ceratophyllum demersum ed al Ceratophyllum muricatum.[6] Distribuzione e habitatOriginaria delle acque fredde e calde dell'Asia, dell'Africa e dell'Australia, ha conosciuto una certa diffusione anche nel resto del mondo. In Australia è particolarmente fiorente nelle aree del Territorio del Nord, del Queensland e del Nuovo Galles del Sud.[2][7][8] InvasivitàL'Hydrilla è naturalizzata ed è una specie considerata invasiva negli Stati Uniti dove ha iniziato a proliferare largamente quando, tra gli anni '50 e '60 del Novecento è stata depositata in alcuni fiumi della Florida da alcuni acquari.[9] Attualmente si è diffusa in Canada e nel sudest del Connecticut sino in Texas ed in California.[10] Dagli anni '90 il controllo e la gestione di questa specie ha un costo notevole di alcuni milioni di dollari all'anno.[11] In particolare l'infestazione maggiore si è avuta nella costa occidentale della Florida dove un commerciante in piante d'acquario fece arrivare delle piante di Hydrilla dallo Sri Lanka col nome comune di "Stella indiana."[12] Dopo averle viste però penso che queste piante non fossero adatte ai suoi scopi e le gettò in un canale presso Tampa Bay, dove la specie iniziò a riprodursi ed a fiorire.[12] Dal 1955, queste piante migrarono da Tampa a Miami.[12] Come specie invasiva in Florida, la Hydrilla è diventata uno dei principali problemi acquatici della regione e di gran parte degli Stati Uniti. In quanto specie invasiva, è ammesso anche il trattamento chimico con diserbanti, ma trattandosi di piante acquatiche negli Stati Uniti è ammesso solo il fluridone come erbicida. Malgrado ciò, alcune piante ad ogni modo si sono dimostrate comunque resistenti agli erbicidi specifici, continuando la proliferazione della specie.[13] La vasta popolazione di Hydrilla ha causato dei danni sul piano economico, ambientale ed ecologico.[11] La Hydrilla è una pianta aggressiva e competitiva, andando a scontrarsi anche con specie native come il Potamogeton ed la Vallisneria americana.[12][14][15] In Australia, l'Hydrilla, pur essendosi diffusa particolarmente, non è divenuta una specie problematica.[16] La Hydrilla viene oggi controllata nella sua diffusione tramite degli erbicidi o grazie all'introduzione di carpe erbivore,[14] esse stesse una specie invasiva in Nord America. Vengono sfruttati anche degli insetti per combattere la diffusione di questa pianta, in particolare del genere Bagous e la Hydrellia pakistanae.[14] I tuberi della pianta ad ogni modo costituiscono un altro problema in quanto possono rimanere dormienti per diversi anni, rendendo la rimozione della pianta particolarmente difficile nei corsi d'acqua e negli estuari.[15] Nel 2011 per il Lago Cayuga presso lo stato di New York è stato utilizzato l'erbicida chimico endothall per cercare di contenere la specie, con trattamenti estesi sull'area per i successivi cinque anni ed un costo totale di 100.000 dollari per l'intera operazione.[17] UsiQuest'abbondante fonte di biomassa è un noto biorisanatore e iperaccumulatore di mercurio, cadmio, cromo e piombo e pertanto può essere utilizzata per i fitorisanamenti.[18] Note
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