Ha iniziato ad arrampicare all'età di dodici anni.[1] A diciassette anni ha percorso in solitaria la via Pumprisse sulla Fleischbank nel Wilder Kaiser,[2] impresa che ha suscitato scalpore e scandalo, perché era la prima arrampicata solitaria della prima via delle Alpi ufficialmente valutata di VII° grado. In seguito a questa impresa (considerata dai tradizionalisti una provocazione perché ardita ma pericolosa), Heinz Grill è stato escluso dall'Alpenverein (Club Alpino) di Wasserburg.[3] Tuttavia nel 1977 gli è stato assegnato il premio del Moschettone d’Oro proprio per le sue solitarie nel Wilder Kaiser.
Durante gli anni 1975 - 1990 ha arrampicato le vie di roccia in solitaria, senza corda e sicurezze. Tra queste si annoverano: nel Karwendel in Austria sulla Punta Laliderer la via Rebitsch, sul Pilastro Lalider la via Rebitsch;[4] nel Gruppo di Sella sul Piz Ciavazes la via Soldà, le vie di Armando Aste (per esempio la Ezio Polo) sulla Marmolada,[5] la Via Ideale,[6] la via Canna d’Organo e la via Comici in Civetta;[7] sullo Half Dome nello Yosemite la via Regular Route.[8]
Durante questo periodo si è fatto conoscere come solitarista molto ardito.[2]
Nel 1988 ha cominciato anche l'attività di scrittore; nel 2000 si è trasferito a vivere in Italia ad Arco, in Trentino.
Gli anni recenti
Dal 2006 fino al mese di maggio 2023 ha aperto circa 100 itinerari nella Valle del Sarca in Trentino, che hanno aumentato l’infrastruttura di Arco e dei dintorni.[9][10][11][12][13][14][15]
Nelle Dolomiti fino a maggio 2023 sono nate 64 nuove vie di roccia,[16] per esempio nelle Pale di San Martino sulla Cima Immink la Via Internazionale e la Via Nuova,[17][18] nelle Dolomiti di Brenta sul Croz dell'Altissimo la Via in Memoria di Samuele Scalet[19] nelle Pale di San Lucano sullo Spiz di Lagunaz la via Pilastro Massarotto[20] e la Via Collaborazione (premiata da Silla Ghedina la più bella via dolomitica del 2012), in Vallaccia[21][22] e altre zone.[23][24]
Le vie di Heinz Grill nella Valle del Sarca vengono definite vie ritmiche[25] e hanno un carattere tra alpinistico e sportivo.[26] Heinz Grill ha affermato che le vie sono state aperte dal basso in uno stile alpinistico, ma in seguito sono state “scolpite e create” mediante un grande lavoro di pulizia.[27][28][29]
Critiche
L'opera alpinistica di Grill oltre agli apprezzamenti ha però ricevuto anche alcune critiche: le vie da lui aperte, secondo alcuni, sarebbero infatti solo in apparenza alpinistiche, ma in realtà banali, con appigli scavati, sovraccaricate da cordoni in clessidre e soste fatte con legna (oltretutto considerate pericolose).[30][31]
Onorificenze nel settore alpinistico
Nel 1977 Heinz Grill ha ricevuto il premio del Moschettone d'Oro dal Club Alpino tedesco di Wasserburg.[32]
Il premio Silla Ghedina per la migliore scalata dolomitica 2012 è stato assegnato a Heinz Grill con i suoi compagni Franz e Martin Heiss e Florian Kluckner, per la via Collaborazione.[33]
Nel 2017 Heinz Grill è stato nominato Academico del Club Alpino Accademico Italiano.[34]
Opere principali
Heinz Grill scrive su argomenti di medicina, Yoga, architettura, spiritualità, filosofia, alpinismo e altri ancora (in tutto 138 pubblicazioni in tedesco),[35][36]. Alcuni libri sono stati tradotti in italiano, tra cui:
^ Agostino da Polenza, Heinz Grill il custode del regno di Arco, in montagna.tv, 7 maggio 2012. URL consultato il 20 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 29 dicembre 2016).
^ Alessandro Beber, 25 uscita 9 luglio 2012- Nuova via, in visittrentino Trentino Marketing. URL consultato il 20 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2016).
^ Visit Trentino, DoloMitiche-Nuova via, su YouTube, 3 agosto 2012, a 10 min 18 s. URL consultato il 19 novembre 2016.
^“Heinz Grill l'alpinista ritmico”, Roberto Iacopelli, in ALP, novembre 2009, pp. 49-52.
^(DE) Florian Kluckner, Vom Meißeln einer Idee zur Skulptur- Klettertouren ohne Bohrhaken in arco, in AVS Magazin, 2015, pp. 19-20.
^Dolomitiche, su cinemaitaliano.info. URL consultato il 16 novembre 2016.
^ Mirko Mottin, DoloMitiche, in Action Magazine, 30 aprile 2013. URL consultato il 20 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 28 dicembre 2016).
^Coste Dell'Anglone, su arrampicata-ledro.it. URL consultato il 10 novembre 2016 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2016).