Head Hunters

Head Hunters
album in studio
ArtistaHerbie Hancock
Pubblicazione13 ottobre 1973[1]
pubblicato nel Regno Unito
Durata41:46
Dischi1
Tracce4
GenereJazz-funk
Fusion
EtichettaColumbia Records (KC 32731)
ProduttoreHerbie Hancock, Dave Rubinson (la ristampa del 1997 è stata prodotta da Bob Belden)
RegistrazioneSan Francisco al Wally Heider Studios e al Different Fur Trading Co.
FormatiLP / CD
Certificazioni
Dischi di platinoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti (1)[2]
(vendite: 1 000 000+)
Herbie Hancock - cronologia
Album precedente
(1973)
Album successivo
(1974)
Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
AllMusic[3]

Head Hunters è il dodicesimo album in studio del musicista statunitense Herbie Hancock, pubblicato il 13 ottobre 1973.[4]

Fu un album cruciale e particolarmente significativo nella carriera del jazzista.[4]

Il disco

Per la registrazione dell'album, Hancock decise di formare una nuova band, chiamata The Headhunters. Dei componenti del gruppo, solo il sassofonista e flautista Bennie Maupin proveniva dalla precedente formazione e le parti di sintetizzatore sono tutte suonate da Hancock stesso. L'assenza della chitarra è dovuta alla decisione di utilizzare principalmente il clavinet, strumento tipico della musica reggae ma spesso accostato al funk. Watermelon Man è l'unica traccia non inedita del disco, originariamente pubblicata nell'album di esordio Takin' Off, e nuovamente arrangiata da Hancock e dal batterista Harvey Mason per l'inclusione in quest'album.

Head Hunters è uno degli album più venduti della storia della musica jazz.[5]

Copertina

Disegnata dall'illustratore americano Victor Moscoso, celebre soprattutto per le locandine dell'auditorium Fillmore di San Francisco, la copertina di Head Hunters raffigura una maschera africana legata al gruppo etno-linguistico ivoriano dei Baulé. La maschera originale si trova al museo Mudec di Milano.

Tracce

LP

Lato A (AL 32731)
  1. Chameleon – 15:41 (Paul Jackson, Harvey Mason, Bennie Maupin, Herbie Hancock)
  2. Watermelon Man (Arrangiamento di Harvey Mason) – 6:29 (Herbie Hancock)
Lato B (BL 32731)
  1. Sly – 10:18 (Herbie Hancock)
  2. Vein Melter – 9:10 (Herbie Hancock)
  • Durata brano Sly nella ristampa su CD è riportato a 10:15
  • Durata brano Vein Melter nella ristampa su CD è riportato a 9:09

Formazione

Note aggiuntive
  • David Rubinson e Herbie Hancock - produttori (per la David Rubinson and Friends, Inc.)
  • Registrazioni effettuate al Wally Heider Studios (San Francisco, CA) e al Different Fur Trading Co. (San Francisco, CA)
  • Fred Catero e Jeremy Zatkin - ingegneri delle registrazioni (Wally Heider Studios)
  • Dane Butcher e John Vieria - ingegneri delle registrazioni (Different Fur Trading Co.)
  • Victor Moscoso - design copertina album
  • Waldo Bascom - foto copertina album[6]

Classifica

Album

Anno Classifica Posizione
raggiunta
1974 Billboard 200 Stati Uniti (bandiera) 13[7]

Singoli

Anno Titolo del brano Classifica Posizione
raggiunta
1974 Chameleon Billboard Hot 100 Stati Uniti (bandiera) 42[8]
1974 Chameleon Hot R&B/Hip-Hop Songs Stati Uniti (bandiera) 18[9]

Campionamenti in opere successive

Note

  1. ^ Head Hunters by Herbie Hancock, su rateyourmusic.com. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  2. ^ https://www.riaa.com/gold-platinum/?tab_active=default-award&se=Herbie+Hancock#search_section
  3. ^ (EN) Head Hunters, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 7 ottobre 2019. Modifica su Wikidata
  4. ^ a b (EN) Stephen Thomas Erlewine, Head Hunters, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 21 marzo 2015.
  5. ^ (EN) Reassessing Herbie Hancock's Head Hunter, su allaboutjazz.com, 11-02. URL consultato il 28-03-2010 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2008).
  6. ^ Note di copertina di Head Hunters, Herbie Hancock, Columbia Records, KC 32731, 1973.
  7. ^ Herbie Hancock Head Hunters Chart History - Billboard, su billboard.com. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  8. ^ Herbie Hancock Chameleon Chart History - Billboard, su billboard.com. URL consultato il 7 ottobre 2019.
  9. ^ Herbie Hancock Chameleon Chart History - Billboard, su billboard.com. URL consultato il 7 ottobre 2019.

Collegamenti esterni