L'era della neurologia moderna progredì grazie alle scoperte di Duchenne riguardo alla conducibilità dei neurotrasmettitori, l'effetto di lesioni di queste strutture e l'introduzione della biopsia muscolare. Egli fu il primo a praticare la biopsia muscolare, la raccolta di un campione di tessuto vivo con una invenzione che lui chiamò "l'emporte-pièce" (l'arpione di Duchenne). Il suo libro, Mécanisme de la physionomie humaine fu il primo testo di neurofisiologia sull'emozione e stabilì un punto di riferimento nella storia della fotografia in ambito medico. Comunque, il contributo più grande riguardò le miopatie che adesso portano il suo nome: distrofia di Duchenne, atrofia muscolare spinale di Duchenne-Aran e la paralisi di Duchenne-Erb.
I contemporanei di Duchenne aggiunsero "de Boulogne" al suo nome per evitare di confonderlo con il nome assonante di Edouard Adolphe Duchesne (1804-1869), un famoso medico.
Biografia
Guillaume-Benjamin Duchenne nacque in una famiglia di pescatori a Boulogne-sur-Mer il 17 settembre 1806. Duchenne andò in un liceo locale a Douai, dove si diplomò all'età di 19 anni. Dal 1827, all'età di 21 anni, studiò medicina sotto l'insegnamento di professori come René-Théophile-Hyacinthe Laënnec (1781-1826), il barone Guillaume Dupuytren (1777-1835), François Magendie (1783-1855), e Léon Cruveilhier (1791-1874). Si laureò in medicina a Parigi nel 1831 e presentò la sua Thèse de Médecine, una monografia sulle ustioni, prima di ritornare alla nativa Boulogne dove iniziò il praticantato. Duchenne si sposò nel 1831, ma sua moglie morì di febbre puerperale durante una gravidanza due anni dopo. La matrigna di Duchenne fece circolare voce che la morte di sua moglie fu causata dal fatto che egli solo era presente al parto, e dopo ciò gli fu tolto il figlio dalla famiglia della moglie, il quale si riunì al padre solo quando egli stava per morire.
Durante il 1835, Duchenne iniziò la sperimentazione dell'elettropuntura terapeutica (una tecnica recentemente inventata da Magendie e Jean-Baptiste Sarlandière che prevede la somministrazione di una scossa elettrica sotto pelle con degli elettrodi affilati per stimolare i muscoli). Dopo un breve e infelice secondo matrimonio, Duchenne ritornò a Parigi nel 1842 per continuare le sue ricerche mediche. Lí egli sviluppò una tecnica non invasiva di stimolazione muscolare che sfruttava una scossa faradica sulla superficie della pelle che fu chiamata "electrisation localisee". Egli spiegò queste teorie nella sua opera De l'Électrisation Localisée et de son Application à la Physiologie, à la Pathologie et à la Thérapeutique, pubblicata per la prima volta nel 1855[1]. Un supplemento illustrato alla seconda edizione, Album de Photographies Pathologiques, fu pubblicato nel 1862. Alcuni mesi dopo la prima edizione di questo libro molto discusso fu pubblicato Mecanisme de la Physiologie Humaine[2]. Ma fu con la sua ulteriore pubblicazione Physiologie des mouvements démontrée à l'aide de l'expérimentation électrique et de l'observation clinique, et applicable à l'étude des paralysies et des déformation[3] risultato di oltre venti anni di studio, che consegnò il suo importante contributo alla scienza medica.
Nonostante le sue procedure non ortodosse e le frequenti relazioni scomode con gli elementi più anziani dello staff con cui lavorava, le sue ricerche esatte e inflessibili presto gli portarono una fama internazionale come un neurologo all'avanguardia nel suo campo. Inoltre egli fu considerato come uno degli sviluppatori dell'elettrofisiologia ed elettroterapia. Attraverso l'elettricità egli scoprì anche la differenza tra sorrisi simulati e i sorrisi dalla genuina felicità che utilizzano i muscoli involontari della bocca (muscolo zigomatico maggiore) e quelli degli occhi (muscoli orbicolari). Questi sorrisi "genuini" sono conosciuti come sorrisi Duchenne in suo onore. È a lui attribuita la scoperta della distrofia di Duchenne. Duchenne morì di emorragia nel 1875, dopo diversi anni di malattia.
Opere
Essai sur la brûlure (1833)
De l'Électrisation localisée et de son application à la physiologie, à la pathologie et à la thérapeutique (1855)
Physiologie des mouvements démontrée à l'aide de l'expérimentation électrique et de l'observation clinique, et applicable à l'étude des paralysies et des déformations (1867)
Note
^De l'Électrisation Localisée et de son Application à la Physiologie, à la Pathologie et à la Thérapeutique, pubblicato Paris, J.B. Baillière, 1855. Seconda edizione nel 1861 e una terza nel 1872.
^Mecanisme de la Physiologie Humaine, Ist Edition 1862-3; 2nd Edition, published Paris, J.B. Baillière, 1876
^Physiologie des mouvements démontrée à l'aide de l'expérimentation électrique et de l'observation clinique, et applicable à l'étude des paralysies et des déformation, published during 1867
Bibliografia
Freitas-Magalhães, A., & Castro, E. (2009). The Neuropsychophysiological Construction of the Human Smile. In A. Freitas-Magalhães (Ed.), Emotional Expression: The Brain and The Face (pp. 1–18). Porto: University Fernando Pessoa Press. ISBN 978-989-643-034-4.
Sobieszek, Robert A., Ghost in the Shell, 2003, MIT Press.
Delaporte, François. Anatomy of the Passions. Stanford: Stanford University Press, 2008.
André Parent, Duchenne De Boulogne: a pioneer in neurology and medical photography, in The Canadian journal of neurological sciences. Le journal canadien des sciences neurologiques, vol. 32, n. 3, agosto 2005, pp. 369–77, PMID16225184.
J M Pearce, Some contributions of Duchenne de Boulogne (1806-75), in J. Neurol. Neurosurg. Psychiatr., vol. 67, n. 3, settembre 1999, p. 322, PMID10449553.
M S George, Reanimating the face: early writings by Duchenne and Darwin on the neurology of facial emotion expression, in Journal of the history of the neurosciences, vol. 3, n. 1, gennaio 1994, pp. 21–33, PMID11618803.
S Ostini, [Faradization according to Duchenne de Boulogne (1855)], in Revue médicale de la Suisse romande, vol. 113, n. 3, marzo 1993, pp. 245–6, PMID8480122.
K Borg, The man behind the syndrome: Guillaume Duchenne, in Journal of the history of the neurosciences, vol. 1, n. 2, aprile 1992, pp. 145–54, PMID11618423.
K Borg, [The man behind the syndrome: Guillaume Duchenne. The frozen out "country bumpkin" who showed the way for research on neuromuscular diseases], in Lakartidningen, vol. 88, n. 12, marzo 1991, pp. 1091–3, PMID2016943.
F Tayeau, [My compatriot: Guillaume Duchenne], in Bull. Acad. Natl. Med., vol. 169, n. 9, dicembre 1985, pp. 1401–12, PMID3915439.
R A Cuthbertson, Duchenne de Boulogne and human facial expression, in Clinical and experimental neurology, vol. 21, 1985, pp. 55–67, PMID3916360.
N Roth, Duchenne and the accuracy esthetic, in Medical instrumentation, vol. 13, n. 5, p. 308, PMID388166.
J T Hueston, Cuthbertson R A, Duchenne de Boulogne and facial expression, in Annals of plastic surgery, vol. 1, n. 4, luglio 1978, pp. 411–20, PMID365063.
D Stillings, Darwin and Duchenne, in Medical instrumentation, vol. 9, n. 1, p. 37, PMID1092967.