Nel 1125, dopo il matrimonio dei suoi genitori (matrimonio che era stato sponsorizzato dal re d'Inghilterra, Enrico Beauclerc[16]), il nonno materno, Eustachio III abdicò a favore della figlia e si fece monaco a Rumilly, dipendenza del priorato di St-Pierre, come ci viene confermato dal documento n° 3984 del Recueil des chartes de l'abbaye de Cluny. Tome 5, datato 1225 inerente ad una donazione di Eustachio, in cui si definisce conte di Boulogne in passato ed ora monaco cluniacense (Eustachius olim comes Boloniensis nunc autem, disponente Deo, monachus Cluniacensis) e viene controfirmata dal genero, Stefano, come conte di Boulogne e dalla figlia, Matilde, come contessa di Boulogne[17]. Sua madre, Matilde oltre alla contea di Boulogne ereditò anche i feudi inglesi del padre, nell'Essex.
Alla morte del re d'Inghilterra, Enrico I Beauclerc, suo padre, Stefano, il giorno di Natale del 1135, fu incoronato re nell'abbazia di Westminster[18], impossessandosi del trono di cui era erede sua cugina Matilde, detta l'Imperatrice e alla quale aveva giurato fedeltà[19]; anche sua madre Matilde fu incoronata regina consorte d'Inghilterra nell'abbazia di Westminster il 22 marzo 1136[20].
Suo fratello maggiore Eustachio, conte titolare di Mortain e conte di Boulogne, morì all'improvviso, a Bury St Edmunds, nell'agosto del 1153, come ci conferma Roberto di Torigni[23] e fu tumulato accanto alla madre, nell'abbazia cluniacense di Faversham (Kent), fatta costruire dalla madre, Matilde di Boulogne, alcuni anni prima[24], e Guglielmo gli subentò nei titoli. Alla morte di Eustachio, suo padre, Stefano, si sentì vecchio e stanco, senza più voglia di continuare la lotta per conto dell'ultimo figlio rimastogli, il suo erede, Guglielmo, che, a detta dei cronisti dell'epoca, a differenza del fratello Eustachio, non era molto ambizioso[25]. Stefano allora per porre fine a quel periodo di guerre e contese, conosciuto come l'“Anarchia (o guerra civile) inglese”, riconobbe come proprio successore Enrico Plantageneto[25]. Nella successiva ratifica solenne del trattato, tenuta a Winchester a Guglielmo furono riconosciuti oltre le contee di cui era già titolare, i possedimenti del padre sia in Francia che in Inghilterra, quindi gli fu restituita da Enrico II la contea di Mortain[25]. Con soddisfazione generale la guerra civile era finita. Secondo il cronista, Gervaso di Canterbury, dopo la ratifica del trattato di Winchester, fu ordito un complotto da parte di alcuni mercenari fiamminghi per uccidere Enrico II Plantageneto nella cattedrale di Canterbury, a cui forse Guglielmo aveva aderito o almeno ne era a conoscenza. Tuttavia non successe nulla e Enrico poté far ritorno in Normandia[26].
Suo padre, Stefano morì il 25 ottobre del 1154[24], a Dover e, come concordato (Guglielmo non cercò di proporsi come pretendente, anche perché nessuno dei baroni aveva intenzione di nominarlo re[27]), gli succedette al trono di Inghilterra Enrico II (incoronato re d'Inghilterra il 18 dicembre 1154[28]), iniziatore della dinastia dei Plantageneti, deciso a ristabilire il sistema di governo del nonno[29], Enrico I. Stefano fu sepolto nell'abbazia cluniacense di Faversham, fatta costruire dalla moglie Matilde alcuni anni prima[24][28], accanto alla moglie, Matilde di Boulogne ed al figlio Eustachio[24][28].
Guglielmo, come ci conferma Roberto di Torigni, morì, nel 1159, durante il ritorno dalla spedizione contro Tolosa[30], quando Enrico II, che rivendicava la contea di Tolosa in nome della moglie, la duchessa d'Aquitania, Eleonora[31], dopo aver occupato una parte della contea, si era diretto su Tolosa[32], e l'aveva assediata. Alla sua morte, data la mancanza di eredi, re Enrico II si trattenne tutti i domini di Guglielmo, inclusa la contea di Mortain[30], mentre la contea di Boulogne passò alla sorella, Maria di Boulogne, che era badessa del convento di Ramsey[33]. Guglielmo fu tumulato nell'abbazia di Montmorillon nel Poitou.
Matrimonio e discendenza
Nel 1148, Guglielmo aveva sposato Isabella di Warenne[34] († 1199), contessa del Surrey, figlia del Conte del Surrey, Guglielmo III[34]. Da Isabella Guglielmo non ebbe figli, e non si conoscono altri discendenti.
Louis Alphen, "La Francia: Luigi VI e Luigi VII (1108-1180)", cap. XVII, vol. V (Il trionfo del papato e lo sviluppo comunale) della Storia del mondo medievale, 1999, pp. 705–739
William John Corbett, "Inghilterra, 1087-1154", cap. II, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 56–98.
Doris M. Stenton, "Inghilterra, Enrico II", cap. III, vol. VI (Declino dell'impero e del papato e sviluppo degli stati nazionali) della Storia del Mondo Medievale, 1999, pp. 99–142.