Il nome è utilizzato anche per identificare la regione geografica che comprende la valle principale e le valli laterali.[1] Le due valli laterali più ampie sono la Gausdal e Ottadalen, entrambe sul versante occidentale della valle principale.
Il nome Gudbrandsdalen identificava anche uno dei distretto tradizionali dell'Østlandet.
Le valli laterali sono caratterizzate da pianure circondate da rilievi ripidi, le cime circostanti fanno parte della catena dello Jotunheimen ad occidente e di quelle di Dovrefjell e dell'area di Rondane ad est e superano i 2000 m s.l.m., il più elevato è il Galdhøpiggen (2 469 m s.l.m.).[1]
Il nome
Il nome Gudbrandsdalen significa "la valle di Gudbrand" (norrenoGuðbrandr) ed è un antico nome maschile composto da guð (Dio) e brandr (spada). Questo era probabilmente il titolo attribuito ai re della valle che vivevano a Hundorp.
Storia
La valle di Gudbrandsdalen si è formata nell'ultima era glaciale ed i fiumi dalle attuali aree glaciali di Jotunheimen e Dovre. Nella valle sono stati rinvenuti ossa e denti di mammut e di bue muschiato che colà vivevano.
Età della pietra: sono state trovate molte tracce di cacciatore nella valle (e sulle montagne circostanti). Di speciale interesse sono le incisioni rupestri di alci nella zona settentrionale di Lillehammer.
1015: Gudbrandsdalen è abbondantemente citato nella Heimskringla (Cronaca dei re di Norvegia) di Snorri Sturluson. Il racconto della conversione al cristianesimo del re Olaf II di Norvegia è molto popolare
dal 1349 al 1350: la peste nera dimezza la popolazione in Gudbrandsdal. Questo determina un temporaneo miglioramento per le classi più povere poiché i piccoli proprietari terrieri divengono pochi ed anche i poveri sono in grado di prendere in affitto le fattorie migliori nelle terre a sud.
1537: la Riforma attecchisce nella Norvegia e le chiese vengono poste sotto il comando dei lendmenn o sceriffi. Le proprietà ecclesiastiche passano alla corona ed il re diviene il maggior proprietario terriero del Gudbrandsdalen.
1612: nella battaglia di Kringen, presso Otta nel Gudbrandsdalen, i contadini del luogo sconfiggono l'esercito mercenario scozzese. Le leggende in proposito sono vive ancor oggi, compresa la storia della giovane contadina Prillar-Guri, che trasse in inganno gli scozzesi, attirandoli in un'imboscata suonando il tradizionale corno di ariete
dal 1670 al 1725: gran parte delle proprietà reali vengono vendute per pagare i debiti di guerra, dapprima ai latifondisti, ma poi sempre di più ai contadini. Inizia una nuova era di piccoli proprietari liberi e si forma una classe altolocata di latifondisti
1789: avviene la Storofsa, la più grande alluvione conosciuta nel Gudbrandsdalen, che devasta numerose fattorie e provoca la morte di parecchie persone
La figura di Peer Gynt, nell'omonimo dramma di Henrik Ibsen deve essere riferita ad un abitante del Gudbrandsdalen: un monumento commemorativo si trova a Vinstra e la sua corte presunta ad Håga.
Il compositore norvegese David Monrad Johansen (1906 - 1979) diede alla sua Suite No. 2 per pianoforte il nome di Frå Gudbrandsdalen (Attraverso il Gudbrandstal )