Guard railIl guard rail o guardrail è un dispositivo di sicurezza e di ritenuta passiva atta a contenere i veicoli all'interno della strada e/o della carreggiata, con lo scopo di migliorare la sicurezza riducendo gli effetti degli incidenti dovuti a sbandamento. TerminologiaQuello di guard rail è un prestito linguistico dall'inglese che, soprattutto nel corso del XX secolo, si è provato a tradurre in lingua italiana con "guardavia"[1], "sicurvia"[2], "guardastrada",[3] "barriera di protezione",[4] "barriera di sicurezza"[5][6] o "barriera stradale", e anche con l'elvetismo "guidovia"[7]. Tuttavia nessuno di essi si è radicato nel parlare comune quanto l'originale termine inglese.[6] DisposizioneQuesta protezione viene posta esternamente rispetto alla carreggiata, in posizione centrale come spartitraffico (come alternativa alle barriere New Jersey) nelle strade a doppio senso di circolazione (autostrade, strade extra-urbane principali e secondarie se necessario) e sui margini di tutti i viadotti. DescrizioneTale barriera è costituita da diversi montanti di materiale metallico ed è progettata in modo tale da sostenere un urto in modo anaelastico, evitando cosi che il veicolo che ha fatto un incidente, a causa di un urto elastico, rimbalzi invadendo la corsia opposta (se così fosse sarebbe un grave problema perché il veicolo invadendo l'altra corsia causerebbe gravi incidenti); questo sistema è efficace nel contenere urti con le macchine o i camion, ma risulta inefficace e pericoloso quando ad impattare è un motociclo con conseguenze gravi e talvolta fatali per il motociclista. I montanti in caso di urti ad alta velocità sono in grado di causare mutilazioni e talvolta anche la decapitazione e i nastri sono altrettanto pericolosi, a causa dei loro bordi taglienti, in grado di provocare gravi lacerazioni. Attualmente in alcuni paesi europei sono adottate soluzioni per aumentare la sicurezza nei confronti dei motociclisti e degli utenti della strada in generale. CriticheQuesto sistema è stato profondamente criticato per la sua pericolosità, causando più di una vittima[8], e per via della generale inadeguata progettazione dello stesso, che in alcuni casi ha portato alla condanna dei progettisti[9]. Esistono associazioni che combattono per la sicurezza delle strade e criticano aspramente tali barriere e forniscono informazioni di vario genere su questo dispositivo[10]. A seguito di diverse petizioni on-line e della Commissione Trasporti in Italia si sta svolgendo l'iter per aggiornare la protezione di tali barriere[11]; anche secondo Maurizio Lupi, ex-Ministro dei Trasporti, il guard rail deve essere riadeguato[12]. Si sono rivelati pericolosi in modo particolare per i motociclisti, in quanto le lesioni mortali alla colonna vertebrale non avvengono durante l'impatto della moto, ma quando dopo l'urto il motociclista viene sbalzato dalla moto colpendo il guard-rail, i cordoli o altre barriere presenti ai lati della strada, che dovrebbero essere rimosse o sostituite con le meno invasive borchie plastiche. Meno pericolosi sono i guard-rail a due barriere con una seconda protezione a distanza di circa 1 metro dal guard-rail, tale che la moto nemmeno ad alte velocità ha sufficiente forza per superare la prima barriera, che continua invece a proteggere quanti guidano un autoveicolo. La soluzione del guard-rail in legno o acciaio collegata un nastro bi-onda o tri-onda, protegge di più di quello piatto. Fra le varie proposte:
ProduzioneIl 15 ottobre 2012 i principali produttori italiani sono stati sanzionati dall'Antitrust per un totale di oltre quaranta milioni di euro per avere costituito un cartello attraverso il consorzio Comast. Si tratta di Car Segnaletica Stradale, Ilva Pali Dalmine, Ilva Pali Dalmine Industries, Industria Meccanica Varricchio, Marcegaglia, Metalmeccanica Fracasso, San Marco S.p.A. – Industria Costruzioni Meccaniche, Steam Generators, Tubosider[13]. Note
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