Gruppo di azione locale

Il gruppo di azione locale (GAL) è un partenariato locale composto da rappresentanti degli interessi socio-economici locali sia pubblici che privati la cui esistenza, i cui compiti e le cui finalità (favorire lo sviluppo locale di un'area rurale) sono previsti da norme europee.

Nel periodo di programmazione europea 2014-2020, le norme di riferimento sono gli articoli 32-35 del Regolamento UE 1303/2013, che disciplina i "fondi strutturali e di investimento europei - fondi SIE".

Il compito principale dei GAL è elaborare e attuare una strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo, sostenuta da uno o più fondi europei.

Il principale fondo europeo di riferimento è il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR).

I partenariati locali (i GAL) possono scegliere al loro interno un partner capofila per le questioni amministrative e finanziarie, oppure riunirsi in una struttura comune legalmente costituita (associazione, società consortile, società cooperativa, ...).

I Gruppi di Azione Locale (GAL) sono stati previsti dall’ordinamento europeo a partire nell’iniziativa comunitaria LEADER, approvata all'inizio degli anni '90.

LEADER, dall'acronimo dal francese Liaison entre actions de développement de l'économie rurale (Collegamento tra azioni volte allo sviluppo delle economie rurali), è un approccio allo sviluppo locale nell’ambito del quale i partenariati locali pubblico-privati sono uno degli elementi costitutivi.

Quadro normativo

Ai sensi dell'art. 32 del Reg. (UE) 1303/2013, lo sviluppo locale di tipo partecipativo è caratterizzato almeno dai seguenti elementi:

  1. concentrato su territori subregionali specifici;
  2. gestito da gruppi d'azione locali composti da rappresentanti degli interessi socio-economici locali sia pubblici che privati, nei quali, a livello decisionale, né le autorità pubbliche, quali definite conformemente alle norme nazionali, né alcun singolo gruppo di interesse rappresentano più del 49 % degli aventi diritto al voto;
  3. attuato attraverso strategie territoriali di sviluppo locale integrate e multisettoriali;
  4. concepito tenendo conto dei bisogni e delle potenzialità locali, comprendendo elementi innovativi nel contesto locale quali attività di creazione di reti e, se del caso, strutture di cooperazione.

Secondo i dati della Rete Rurale Nazionale (RRN) in Italia sono stati selezionati -per il periodo di programmazione 2014-2020 dei Fondi Strutturali e di Investimento europei (Fondi SIE)- 199 Gruppi di Azione Locale (GAL) nell’ambito dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) sostenuti dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR). I GAL attivi in tutta l’UE, secondo i dati della Rete europea per lo sviluppo rurale, sono più di 2.800.

Il database dei GAL europei è consultabile presso il sito istituzionale dell'UE.[1]

Inquadramento del Gruppo di Azione Locale nelle politiche pubbliche

Il GAL è, in sintesi, uno strumento di programmazione negoziata che riunisce tutti i potenziali attori dello sviluppo (quali sindacati, associazioni di imprenditori, imprese, comuni, ecc.) nella definizione di una politica "concertata".

La "programmazione concertata" non è però una creazione del diritto comunitario, ma è intimamente connessa alla storia politica italiana ed è un argomento di dottrina politica prima ancora che economico e giuridico, che risale ai congressi della Democrazia Cristiana degli anni '60 del '900 e che rimanda ai metodi della cosiddetta economia mista [2].

Infatti lo strumento principale che orienta i GAL nell'esercizio delle loro funzioni è quello dei piani di sviluppo locale (ad es. strategie di sviluppo locale) i quali, con una impostazione formale rigidamente determinata dal diritto comunitario[3], a partire da una raccolta di dati economici fissano, tentando di coniugare i modelli economici con la negoziazione tra parti pubbliche e attori economici locali, strategie priorità e obiettivi generici e specifici.

Questa impostazione formalista del "Piano di sviluppo rurale" colloca tale strumento nel solco del cosiddetto "modello razionale-sinottico" delle politiche pubbliche, che ha la sua principale espressione nel cosiddetto "metodo della programmazione" (oltre che ad esempio anche nell'"analisi costi-benefici").

Note

  1. ^ DataBase
  2. ^ Franco Sotte, Riflessioni sull’agricoltura e lo sviluppo rurale nella testimonianza e nell’impegno di Albertino Castellucci ( (PDF)), in Atti Convegno Castellucci, in http://www.storiamarche900.it/uploads/File/AttiConvegnoCastellucci.pdf, pp. 5 e 6.
  3. ^ Sono le prescrizioni metodologiche e formali fissate dal regolamento di esecuzione della Commissione Europea n.808 del 2013 (le stesse che valgono per la redazione dei Programmi di sviluppo rurale regionali).

Voci correlate

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàThesaurus BNCF 54965
  Portale Unione europea: accedi alle voci di Wikipedia che trattano l'Unione europea