Le registrazioni dell'album furono avviate nel settembre 1993 presso il Bearsville Recording Studio di Woodstock, nello stato di New York.[9] Alcuni dei brani in esso contenuti erano però stati concepiti già diversi anni prima, come ad esempio Eternal Life e Last Goodbye, composti prima del 1991.[10]
Jeff Buckley ebbe la libertà di selezionare molti dei propri collaboratori.[11] Nelle prime fasi di lavorazione del disco, il cantautore scelse così di condividere lo studio di registrazione solamente con il bassista Mick Grondahal e il batterista Matt Johnson,[9] sotto la guida del produttore Andy Wallace.[12] Secondo quanto dichiarato da Steve Berkowitz, produttore esecutivo del disco, i tre musicisti non avevano alcuna conoscenza reciproca, così iniziarono a improvvisare senza aver prefissato una direzione musicale da seguire nel loro lavoro.[9] Dopo meno di tre settimane, una prima versione del disco era già pronta, ma a quel punto Jeff Buckley si rese conto di aver raggiunto una maggiore sintonia con i musicisti e, non soddisfatto del proprio lavoro, volle continuare la lavorazione del disco.[9]
La casa discografica evitò pressioni sui tempi di lavorazione,[11] e lo stesso Berkowitz dichiarò che «era chiaro che la sessione non avrebbe potuto concludersi così, perché si stava assistendo a un evento rarissimo nel quale la band stava prendendo forma, ed era in atto un vero processo creativo».[9] Durante le registrazioni, il gruppo si allargò poi per includere il chitarrista Michael Tighe, che firmò anche il brano So Real insieme allo stesso Buckley.[12]
La realizzazione del disco si rivelò così molto più lunga e costosa del previsto, fino a raggiungere una cifra di produzione complessivamente pari a circa un milione di dollari.[11] La pubblicazione dell'album, inizialmente prevista per il gennaio 1994, slittò più volte prima di essere definitivamente fissata per la fine di agosto dello stesso anno.[11]
Il ritardo di lavorazione fu legato soprattutto alle difficoltà compositive dello stesso Buckley, il quale si sbloccò definitivamente solo a seguito del dolore per la morte del padre della compagna, l'attrice e musicista americana Rebecca Moore.[11]
Nella realizzazione del disco fu coinvolto anche Gary Lucas, che in precedenza aveva suonato insieme allo stesso Buckley nella band Gods & Monsters.[13] Il musicista è autore delle canzoni Rise Up to Be, il cui riff di chitarra ha dato origine al brano Grace,[14] e And You Will, che si sarebbe poi trasformato nella traccia di apertura del disco, Mojo Pin.[10] Lucas suonò inoltre la chitarra in entrambi i brani da lui firmati.[14]
La prima edizione del disco è costituita da 10 tracce, incluse le cover del brano Lilac Wine, originariamente interpretata da Hope Foye, del canto tradizionale Corpus Christi Carol e della canzone Hallelujah, scritta e cantata da Leonard Cohen,[15] ma della quale sono state registrate anche molte altre versioni, tra le quali figura anche quella di John Cale, sulla base della quale lo stesso Buckley ha costruito la propria interpretazione.[16]
La complicata relazione con Rebecca Moore riveste un ruolo importante nelle tematiche e nei contenuti del disco: è attorno a lei che ruotano molte delle canzoni di Grace, tra le quali la title track, nella quale il cantautore si rivolge direttamente alla donna amata, e Last Goodbye, brano dedicato alla separazione tra il cantautore e l'attrice americana.[17]
All'interno del disco si parla anche della fragilità emotiva, tematica presente in brani come Last Goodbye e So Real, ma anche di passioni infuocate, oscurità esistenziali e morte.[18]Grace fu definito dalla critica musicale un album audace[19] ed è tuttora considerato un disco fuori dalle mode del periodo in cui fu pubblicato:[17] si tratta infatti di un album imperniato soprattutto sulla voce di Jeff Buckley,[15] a dispetto del grunge e dei grandi sperimentatori e innovatori del rock che dominavano il panorama musicale di quegli anni.[17]
Da un punto di vista musicale, il disco può essere considerato un album pop-rock con molte sfumature,[21] dal soul[17] fino al grunge di Eternal Life.[15]
La struttura dei brani è complessa ma al contempo immediata,[21] spesso basata sul crescendo della voce che parte sommessa per poi salire di tono, dimensione e spiritualismo, fino a entrare in una dimensione mistica.[22]
Il brano Forget Her era stato inizialmente registrato per il disco, ma lo stesso Buckley volle escluderlo dalla versione finale, opponendosi così al parere della casa discografica, che l'aveva invece scelta come singolo di lancio del lavoro stesso. Il brano, composto dal cantautore dopo una rottura con la compagna Rebecca Moore, fu poi incluso come undicesima traccia nelle edizioni postume del disco.[17]
Il successo di critica ottenuto dal disco fu enorme:[20][26]AllMusic assegnò all'album un punteggio di 5 stelle[19] e molte riviste specializzate inserirono l'album tra i migliori del 1994.[27][28][29] Inoltre, la rivista Juice lo ha considerato il 10º miglior album degli anni novanta,[30] mentre secondo la rivista Rolling Stone occupa il 303º posto nella lista dei 500 migliori album di tutti i tempi.[31]
A tutt'oggi, il disco è considerato uno dei più importanti degli anni novanta.[17][32] Molti sono gli artisti che si dichiarano influenzati da Jeff Buckley e dal suo unico vero album: tra gli altri, i Coldplay, gli Starsailor, Ryan Adams, Damien Rice,[32] e i Muse.[33]
Dream Brother – 5:26 (Jeff Buckley, Mick Grondahl, Matt Johnson)
Traccia bonus inclusa nelle pubblicazioni postume
Forget Her – 5:13 (Jeff Buckley)
Altre versioni
Legacy Edition
Nel 2004 è stata distribuita una versione da collezionisti, sottotitolata Legacy Edition, per ricordare il decimo anniversario dall'uscita del disco. Questa edizione contiene, oltre al disco originale, un bonus disc e un DVD.[40]
Disco bonus
Forget Her – 5:12 (Jeff Buckley)
Dream Brother – 4:56 (Jeff Buckley, Mick Grondahl, Matt Johnson) – Alternate Take
Lost Highway – 4:24 (Leon Payne)
Alligator Wine – 3:21 (Jerry Leiber, Mike Stoller)
Dream Brother – 5:24 (Jeff Buckley, Mick Grondahl, Matt Johnson) – Nag Champa Mix
Strawberry Street – 5:24 (Jeff Buckley, Andrew Goodsight, John McNally) – non figura nella track-list
DVD
contiene i videoclip di Grace, Last Goodbye, So Real, Eternal Life (road version) e Forget Her.
Versione estesa
Nel 2005 è stata messa in commercio una versione estesa del disco originale con l'aggiunta della canzone Forget Her, che compare dopo Dream Brother. L'artwork dell'edizione estesa è identico a quello della versione originale, fatta eccezione per una diversa immagine stampata sotto l'alloggiamento del disco.[41]
Formazione
Di seguito è elencato il personale coinvolto nella realizzazione del disco:[42]
Gary Lucas – "Magical Guitarness" nei brani Mojo Pin e Grace
Loris Holland – organo in Lover, You Should've Come Over
Misha Masud – tabla in Dream Brother
Karl Berger – arrangiamenti degli archi
Staff tecnico
Andy Wallace "The Fist" – produzione, ingegnere del suono e missaggio
Howie Weinberg – masterizzazione
Steve Berkowitz – masterizzazione e produzione esecutiva
George Stein e Dave Lory – management
Clif Norrell – ingegneria del suono (So Real, Corpus Christi Carol e Dream Brother)
Andy Wallace – missaggio (So Real)
Chris Laidlaw – assistente ingegnere del suono (Bearsville)
Steve Sisco – assistente ingegnere del suono (Quantum Sound)
Bryant Jackson – assistente ingegnere del suono (Soundtrack Studios)
Reggie Griffith – assistente ingegnere del suono
Successo commerciale
L'album, a dispetto dell'accoglienza ricevuta dalla critica, non ottenne un elevato successo di pubblico subito dopo la pubblicazione: durante la prima settimana le copie vendute furono circa 2.000[11] e nelle classifiche statunitensi il disco non superò il 149º posto,[43] mentre il primo singolo, Last Goodbye, riuscì solamente ad arrivare al 19º posto della classifica Alternative Songs di Billboard.[44] Tuttavia l'album continua tutt'oggi a vendere, anche se in maniera non travolgente, ed è riuscito a diventare disco di platino negli Stati Uniti.[6] Nel 2008 l'album ha inoltre raggiunto il 10º posto nella classifica Catalog Albums.[45]
Il paese in cui Grace ha riscosso il maggior successo commerciale è l'Australia, dove è riuscito a raggiungere la top 10 e, fino a settembre 2009, ha totalizzato 52 settimane di presenza in top 50,[46] raggiungendo il traguardo dei sette dischi di platino nel 2016.[3] In Francia invece l'album ha ottenuto nel 2000 la certificazione di doppio disco d'oro.[2] A livello mondiale, le copie vendute sono oltre 2 milioni.[11]
^(EN) Melody Maker Albums of the Year, 1994, su rocklistmusic.co.uk. URL consultato il 15 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2019).
^(EN) NME Albums of the Year, 1994, su rocklistmusic.co.uk. URL consultato il 15 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2015).