La composizione trae ispirazione dai madrigali sacri, molto diffusi in quel periodo a Londra. Essa «faceva mostra di un certo carattere polifonico, poiché lo scrivere polifonicamente era considerato la miglior prova di precocità di un fanciullo prodigio»[1].
Alla partenza dall'Inghilterra, Leopold Mozart donò alla biblioteca del British Museum la partitura autografa di questo mottetto e una copia della prima edizione a stampa delle sonate per clavicembalo e violino K 6-15. Il segretario del museo, Matthew Maty, ringraziò ufficialmente con il seguente biglietto datato 19 luglio 1765:
(EN)
«Sir, I am ordered by the standing committee of the trustees of the British Museum, to signify to You, that they have received the present of the musical performances of your very ingenious son, which You were pleased to make them, and to return You their thanks for the same. – M. Maty, Secretary»
(IT)
«Signore, ho avuto ordine dal comitato permanente degli amministratori del British Museum di dichiararvi che essi hanno ricevuto il dono delle composizioni musicali del vostro ingegnosissimo figlio, che avete avuto la cortesia di fare loro, e di comunicarvi i loro ringraziamenti. – M. Maty, segretario»
Scande Coeli Limina, K. 34 ·Benedictus sit Deus, K. 117/66a ·Inter natos mulierum, K. 72/74f ·Misericordias Domini, K. 222/205a ·Venite populi, K. 260/248a ·Alma Dei creatoris Mater, K. 277/272a
Regina coeli in do maggiore, K. 108/74d ·Regina coeli in si bemolle maggiore, K. 127 ·Regina coeli in do maggiore, K. 276/321b
Varie
Sonate da Chiesa · Cantata Grabmusik, K. 42/35a ·Te Deum, K. 141/66b ·Miserere, K. 85/73s ·Quaerite primum regnum Dei, K.86/73v ·Dixit Dominus e Magnificat, K. 193/186g · Graduale "ad festum B.V.M. Sancta Maria, mater Dei", K. 273