Giulio Chiarugi
Giulio Chiarugi (Castelletto di Chiusdino, 28 gennaio 1859 – Firenze, 17 marzo 1944) è stato un anatomista e politico italiano. BiografiaFiglio di Pietro ed Elisa del Puglia, dopo aver frequentato i primi quattro anni della facoltà di medicina a Siena, si trasferì a Torino, presso la cui università si laureò nel 1882. Tornato a Siena, entrò a far parte dell'Istituto di anatomia della locale università diretto da Guglielmo Romiti, e nel 1888 ne divenne direttore. Nel 1890 si trasferì all'Istituto di Anatomia umana di Firenze, dove rimase ininterrottamente anche dopo il pensionamento (nel 1934). Fu preside della facoltà di medicina e chirurgia per 32 anni, dall'anno accademico 1891-1892 al 1923-1924, e in seguito, ma solo per un anno, primo rettore dell'Università degli Studi di Firenze[1]. Negli anni dal 1900 fino al pensionamento si dedicò anche all'insegnamento di anatomia pittorica presso l'Accademia di belle arti di Firenze. Eletto al Parlamento italiano nelle file radicali nel 1900 nel collegio di Siena, fu poi consigliere comunale di Firenze e infine sindaco della città, nel biennio 1909-1910, sostenuto dal blocco democratico-socialista. OperaChiarugi, allievo di Guglielmo Romiti, nell'Italia post unitaria che ricercava una propria identità anche culturale, fu uno dei più importanti maestri di anatomia ed embriologia e sottolineò l'importanza di queste discipline nella formazione medica. Fondò due riviste:
È ricordato ancora oggi per due importanti trattati:
Istituzioni di Anatomia dell'UomoLa prima edizione di questo trattato uscì nel 1904 in tre volumi e quattro tomi edita dalla Società Editrice Libraria di Milano: L'opera, completa e dettagliata, ma per prosa e struttura più votata all'approfondimento che alla didattica, è stato il primo moderno trattato di anatomia dell'Italia post-unitaria. Vi sono trattate, infatti, oltre all'anatomia descrittiva classica, tutte quelle nozioni di istologia e di embriologia necessarie per il migliore inquadramento morfologico-funzionale dell'anatomia. Il trattato ebbe largo successo ed è stato per decenni il testo italiano di riferimento per l'Anatomia, come testimoniano anche le sue numerose edizioni, sei delle quali curate dallo stesso Chiarugi. La VII (1948), l'VIII (1954) e la IX (1960) furono invece curate ed ampliate da Giuseppe Levi. Dalla X edizione (1969) in poi, il trattato è stato completamente rivisto e aggiornato da Luigi Bucciante per l'editore Vallardi. Il trattato viene ancora utilizzato per la consultazione e l'approfondimento, mentre per lo studio dell'Anatomia gli vengono preferiti testi più agili e didattici. È uscita nel (2017) la XII edizione , curata da più revisori, per conto dell'editore "Piccin -Nuova Libraria" di Padova. Trattato di embriologiaIl Trattato di embriologia con particolare riguardo alla storia dello sviluppo dei mammiferi e dell'uomo venne pubblicato nel periodo 1929-1944 dalla Società Editrice Libraria di Milano. Si tratta di un'opera illustrata in quattro volumi: Vol. 1: Gli elementi della riproduzione sessuale e la fecondazione I materiali preparatori e le bozze di stampa del Trattato sono conservati presso l'archivio della biblioteca del Museo Galileo, all'interno del più ampio Fondo Archivistico Giulio Chiarugi, che raccoglie anche un ampio carteggio e numerosi documenti personali che ne attestano la formazione e l'attività professionale[2]. Al fondo si affianca la biblioteca di Giulio Chiarugi e del figlio Alberto, botanico, donata al museo, al pari delle carte, dal nipote Giulio[3]. RiconoscimentiGiulio Chiarugi fu socio di numerose accademie in Italia e all'estero, fra cui l'Accademia Nazionale dei Lincei, nella quale fu accolto nel 1892, e l'Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL, nel 1926. Nel 1936 l'Accademia d'Italia gli conferì il "premio Mussolini" per le scienze[4]. Note
Bibliografia
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