Giovanni il diaconoGiovanni il diacono (fl. 768-770) è stato uno storico egizio monofisita, la cui Vita del Patriarca Michele, finita di scrivere intorno al 768-70, è la fonte principale per la Nubia cristiana nella prima metà dell'VIII secolo[1]. Il suo libro, scritto in copto, è stato successivamente tradotto in arabo e inserito come seconda parte della Storia dei patriarchi di Alessandria.[2] Giovanni fu un discepolo spirituale del vescovo Mosè di Awsim, uno dei più venerati uomini di Chiesa copta della sua epoca.[2] Lo storico Severus Ibn al-Muqaffa ha usato molto la Vita di Giovanni, e sebbene Giovanni sia una delle pochissime fonti di quell'epoca, non sempre è affidabile. Per esempio, riporta un'invasione nubiana dell'Egitto che è arrivata fino a Fustat nel 745, dopo che gli egiziani si rifiutarono di liberare Michele I di Alessandria, Patriarca di Alessandria.[1] Questo evento sembra essere una fusione della effettiva invasione dell'Alto Egitto e dell'imprigionamento e liberazione del patriarca, fatto coincidere con un periodo noto di rivolte copte e conseguente persecuzione sotto l'istigazione del Califfo Marwan II.[1] Giovanni è l'unica fonte che descrive le lotte dinastiche che seguirono la morte nel 730 di Mercurio di Makuria, al quale si riferisce come al "nuovo Costantino".[1] Giovanni è la prima fonte a menzionare tredici re reggenti della Nubia sotto l'alto re Kyriakos a Dongola.[3] Giovanni è anche una delle prime fonti sulla tratta araba degli schiavi. Note
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