Giovanni d'Aviz
Giovanni di Aviz, o del Portogallo, detto l'Infante Conestabile, (João in portoghese, Juan in spagnolo e in asturiano, Chuan in aragonese, Joanes in basco, Xoán in galiziano, Joan, in catalano, e Jean in francese John in inglese, Johann in tedesco e Johan in fiammingo; Santarém, 13 gennaio 1400 – Alcácer do Sal, 18 ottobre 1442), fu Conte di Aveiro, poi Signore di Reguengos, Colares e Belas e poi Connestabile del Portogallo. Era il nono figlio del re del Portogallo e dell'Algarve, João I o Giovanni I d'Aviz[5] e di sua moglie, Filippa di Lancaster[6]. BiografiaSuo padre, il re Giovanni I, gli fece avere una buona educazione ed una buona istruzione come ai suoi cinque tra fratelli e sorelle che arrivarono all'età adulta, Edoardo, Pietro, Enrico, Isabella e Ferdinando, in un ambiente tranquillo e privo di intrighi (Il grande poeta portoghese, Luís de Camões, li cita nel racconto epico, I Lusiadi, come Ínclita geração). Giovanni sposò, l'11 novembre del 1424, sua nipote Isabella di Braganza (ca. 1405-1465)[1], figlia del suo fratellastro, il futuro duca di Braganza, Alfonso, e di Beatriz Pereira de Alvim, l'unica figlia di Nuno Álvares Pereira, conestabile del regno e conte di Arraiolos, Barcelos e Ourém, e di sua moglie Leonor de Alvim. Nel 1427 ordinò la costruzione della Quinta da Bacalhoa[7] . Nel 1431, alla morte del nonno della moglie, Nuno Álvares Pereira, Giovanni gli succedette nella carica di conestabile del regno. Il 14 agosto 1433, quando suo padre morì di peste, suo fratello Edoardo divenne re e Giovanni subito appoggiò il fratello nel favorire la concordia della nazione ed a proseguire la politica del padre riguardo all'esplorazione marittima dell'Africa. Nel 1437, i suoi fratelli Henrique e Fernando, detto il Santo, persuasero il re Edoardo a lanciare un'offensiva in Marocco per ottenere una migliore base africana per la futura esplorazione dell'Atlantico e anche per compensare la perdita di importanza commerciale di Ceuta da quando era divenuta parte del regno portoghese, nel 1415. Però Giovanni e l'altro fratello, Pietro, Duca di Coimbra, erano contrari all'iniziativa; avrebbero preferito evitare un conflitto con il re del Marocco. I fatti dettero loro ragione. L'attacco a Tangeri ebbe successo, ma a prezzo di alte perdite umane e ben presto la città fu perduta. Il fratello più giovane di Giovanni, Fernando, fu catturato, tenuto in ostaggio e morì in seguito in prigionia a Fès. Giovanni, dopo il disastro, difese tenacemente Ceuta dagli attacchi del re del Marocco e offrì la città in cambio della libertà di suo fratello Fernando, che però rifiutò lo scambio, che quindi non poté essere concluso. Suo fratello Edoardo morì di peste, nel 1438, poco dopo l'attacco a Tangeri, come i suoi genitori, prima di lui. Alla sua morte, sul trono, gli succedette il figlio Alfonso V detto l'Africano, che era minorenne, quindi, sotto la reggenza della regina madre, Eleonora.
Le cortes (pare che Pietro riuscisse negli intrighi meglio del fratellastro, Alfonso, conte di Barcelos e futuro duca di Braganza, che parteggiava per la regina madre), nel dicembre del 1439, si pronunciarono per Pietro. Giovanni morì il 18 ottobre del 1442, e fu inumato nel Monastero di Batalha[1]. Il figlio Diego gli succedette nel titolo di conestabile del Portogallo. Dalla moglie Isabella, Giovanni ebbe quattro figli:
Ascendenza
Note
Bibliografia
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