Giovanni Truglio
Giovanni Truglio (Sant'Agata di Esaro, 25 novembre 1959) è un generale italiano dell'Arma dei Carabinieri. BiografiaLaureato in Scienze politiche. Ha frequentato l'Accademia militare di Modena tra il 1977 e il 1979 completando i corsi presso la Scuola Ufficiali dei Carabinieri di Roma nel biennio 1979-1981. Come ufficiale dell'Arma di prima nomina, tra il 1981 e il 1986 ha svolto il proprio servizio come comandante di plotone carabinieri e quindi presso la Scuola Allievi Sottufficiali dei Carabinieri di Firenze. Dal 1986 al 1989 ha prestato servizio a Trieste come comandante di compagnia nella struttura territoriale dell'Arma dei Carabinieri. Dal 1989 al 1995 è stato in servizio presso il Battaglione carabinieri paracadutisti "Tuscania" a Livorno, prendendo parte con il grado di capitano, all'operazione "IBIS" in Somalia, dove il 2 luglio 1993 prese parte alla battaglia del Pastificio a Mogadiscio, dove fu ferito. Promosso maggiore, nel 1994 fu inviato in Palestina. Poi ha assunto incarichi operativi presso il Comando Generale dell'Arma a Roma tra il 1995 e il 1997. Lasciato tale incarico, ha assunto, tra il 1997 e il 2001, il comando del Gruppo Operativo della Regione CC "Calabria", per poi passare a comandare, dal 2001 al 2002, l'VIII Battaglione Carabinieri "Lazio". Nel 2001 è stato vice comandante delle Compagnie di contenimento e intervento risolutivo (CCIR) formate per fronteggiare le manifestazioni a Genova durante il G8 del 2001. Dal 2002 al 2003 è stato capo del Centro Operativo dei Carabinieri. Il 29 settembre 2004 ha assunto l'incarico di comandante dell'MSU (Multinational Specialized Unit) e il 2 dicembre 2004 quello di comandante dell'IPU (Integrated Police Unit). Ha partecipato a numerose missioni all'estero: Somalia (missione UNOSOM), Albania (missione ALBA), e Iraq. Dal 26 giugno 2007 al 25 giugno 2009 ha comandato la Forza di gendarmeria europea. Successivamente è divenuto Comandante dell'Integrated Police Unit (unità multinazionale di polizia) in Bosnia. Da novembre 2017 è comandante della Legione carabinieri Sardegna. Dal gennaio 2021 è comandante della Divisione unità mobili carabinieri[1], fino al giugno 2022. Nel giugno 2023 è nominato al vertice del Comando interregionale carabinieri Culqualber a Messina[2], venendo promosso al gradi di Generale di Corpo d'Armata dal Consiglio dei Ministri del successivo 27 giugno[3]. ControversieÈ citato nel memoriale del Maresciallo capo del Battaglione Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” Francesco Aloi tra gli "autori o persone informate delle violenze perpetrate contro la popolazione somala" da cui scaturì una commissione d'inchiesta che accertò l'infondatezza di quanto riportato nel Memoriale.[4] Nel luglio 2001 è stato vice comandante delle Compagnie di contenimento e intervento risolutivo (CCIR), create appositamente in occasione del G8 di Genova e protagoniste di violenti scontri con i manifestanti. A lui era assegnato uno dei due defender dei carabinieri che in Piazza Alimonda furono protagonisti della morte di Carlo Giuliani,[5] e riferì al generale di brigata Angelo Desideri, comandante della Legione Liguria, nei minuti immediatamente successivi, come dalla telefonata agli atti del processo.[6] Onorificenze«Ufficiale superiore impiegato in molteplici teatri operativi, evidenziava eccezionali qualità di comandante offrendo un contributo professionale di elevato contenuto. Con la sua azione incisiva e determinata, caratterizzata da encomiabile coraggio, tenace abnegazione e straordinaria perizia, suscitava l'unanime plauso ed il consenso degli organismi internazionali e locali con i quali ha operato, esaltando il prestigio dell'Italia e delle sue Forze Armate nel mondo. - Mogadiscio (Somalia), Durazzo (Albania), Sarajevo (Bosnia), Tallil (Iraq), marzo 1993 - febbraio 2007»
— 8 giugno 2007.[7] «Comandante di distaccamento CC par. durante l'operazione "IBIS" in Somalia, in occasione di un violento combattimento contro formazioni somale ribelli, accorreva a dar manforte ai reparti che si trovavano sotto il fuoco nemico. Con grande valentia manovrava le sue unità mobili disciplinando il movimento ed erogando un efficace fuoco che consentiva di eliminare le resistenze nemiche e permetteva alle forze amiche di sottrarsi alle insidie avversarie. Continuava la sua azione svolgendo anche una meritoria opera di soccorso ai feriti gravi e garantendo la sicurezza del dispositivo nella fase finale del ripiegamento. Mirabile esempio di elevate virtù militari, capacità di comando, coraggio, determinazione ed altissimo senso del dovere. - Mogadiscio (Somalia), 2 luglio 1993.»
— 17 marzo 1995.[8] «Per l'evento verificatosi a Mogadiscio il 2 luglio 1993»
— 12 gennaio 2015.[9] «Per tributare un riconoscimento al personale militare che abbia svolto continuativamente attività aviolancistica (10 anni di attività)»
«Croce d'oro per ufficiali con 25 anni di servizio.»
Note
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