Giovanni Maria PirellaGiovanni Maria Marchi Pirella (Nuoro, 1600 circa – Cagliari, 2 novembre 1664) è stato un giudice e un militare del Regno di Sardegna. BiografiaFiglio di Giovanni Marchi Manca, famiglio del Sant'Uffizio e di Magdalena Pirella Satta (sorella del prelato Melchiorre Pirella Satta), nacque a Nuoro agli inizi del XVII secolo[1]. Studiò grammatica a Cagliari presso i gesuiti, dove risulta iscritto nel 1616[2]. Nel 1618 ricevette la tonsura e i quattro ordini minori dal vescovo di Cagliari Desquivel[3], ma ben presto decise di abbandonare la carriera ecclesiastica per iscriversi all'Università di Bologna, dove conseguì il dottorato in utroque iure (diritto canonico e leggi) il 23 giugno 1627[4]. Dal 1630 al 1650 servì come auditor de guerra il Ducato di Milano, all'epoca sotto il dominio spagnolo, stato in cui il 2 febbraio 1644 fu eletto all'ufficio di pretore di Tortona per il biennio 1644-1646[5]. Rientrato nella sua patria, fu giudice della Reale Udienza criminale del Regno di Sardegna e svolse un ruolo essenziale nella gestione dell’epidemia di peste che colpì la Sardegna fra il 1652 e il 1656[6], insieme con il sassarese Gavino Deliperi Paliacho[7]. Grazie ai pieni poteri conferitigli dal sovrano, di cui era alternos, il nuorese risollevò le sorti delle città di Alghero e Sassari. Nel 1656, durante la seconda epidemia di peste, fu richiamato in servizio per arginare il contagio che minacciava la città di Cagliari[7]. Per i suoi meriti, il re di Spagna Filippo IV lo insignì del cavalierato il 6 ottobre 1654[8]. Morì a Cagliari il 22 novembre 1663[9]. Note
Bibliografia
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