Giovanni BucciGiovanni Bucci (Fossombrone, 15 settembre 1883 – Montecatini Terme, 5 ottobre 1961) è stato uno scrittore italiano. BiografiaFratello maggiore del pittore Anselmo Bucci, nel 1894-98 frequenta il ginnasio a Este. Vince, poi, il concorso per il posto gratuito della diocesi di Fossombrone nel Seminario Pio di Roma. Nel primo anno di teologia si ritira quasi al termine del corso, passando, dopo la laurea in lettere (1907), presso l'Accademia scientifico-letteraria di Milano. Nel 1922 diviene professore di italiano, docenza che svolge all'Istituto tecnico di Reggio Emilia. Si trasferisce poi presso altri licei. Durante la sua attività collabora, a volte anche con lo pseudonimo di "Frate Ilario" e "Job", con alcune riviste come Il Ponte[1], Pegaso, Nuova Antologia, e quotidiani come La Nazione, Il Resto del Carlino, L'Italia, L'Avvenire d'Italia. I temi da lui affrontati riguardano eventi della propria vita e riflessioni sulla spiritualità, insieme al ricordo del proprio paese[2]. Tra i suoi lavori più importanti le prove narrative di Viale dei Colli e L'amante di mia cugina, recensite da Cesare Zavattini[3]; la raccolta de Le più belle pagine di Giovanni Rajberti, Milano, Fratelli Treves, 1936. Nel 2002 la casa editrice Giunti ha pubblicato una sua raccolta di racconti inediti col titolo di Primi amori, con illustrazioni del fratello Anselmo. Nel saggio Cantori ("Nuova Antologia" 1937) ha dato un ritratto della Chiesa romana degli anni '30 criticato da Giuseppe De Luca[4]. Nel Camposanto di Fossombrone, vicino alla cappella dei canonici della cattedrale, è ricordato con questa lapide: GIOVANNI BUCCI OGNI GIORNO VICINO ALLA SUA TERRA AI SUOI RICORDI EDUCÒ I GIOVANI AIUTÒ GLI INFELICI AMÒ LE COSE SEMPLICI E BUONE FOSSOMBRONE - MONTECATINI 1883 1961 Opere principali
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