Giovanni Battista Monte nacque a Verona e divenne amico del pioniere dell'anatomia Andrea Vesalio.[1]
Egli introdusse l'esame autoptico come mezzo per acquisire le conoscenze anatomiche e fondò il primo "teatro anatomico" permanente, ove Gabriele Falloppio, Andrea Vesalio, Girolamo Fabrizio ed altri portarono a compimento i loro studi.
Egli divenne professore di pratica medica presso l'Università di Ferrara e dal 1539 presso quella di Padova. La sua grande innovazione fu quella d'introdurre la medicina clinica nel curriculum degli studenti di medicina, come mezzo per integrare teoria e pratica medica.[2] Egli era solito tenere le sue lezioni cliniche in presenza dei pazienti presso l'Ospedale San Francesco di Padova.
Tra i suoi studenti vi furono John Caius, uno dei più eminenti medici inglesi del XVI secolo e medico di corte di Edoardo VI,[3] il polacco Valentinus Lublinus,[4] che fu uno dei suoi molti studenti che attirarono l'attenzione sui suoi metodi pubblicandone le lezioni e le annotazioni dopo la sua morte,[5] e il tedesco Giovanni Crato von Krafftheim.
Nel 1545 contribuì a fondare il primo orto botanico a Padova.[6]
In primam Fen libri primi Canonis Auicennae explanatio. à Valentino Lublino Polono collecta. - Venetiis : apud Baltassarem Constantinum ad signum diui Georgii; 1554
Expectatissimae in primam & secundam partem Aphorismorum Hippocratis lectiones, summa cura collectae: exactissimaque diligentia recognitae. - Venetiis : apud Balthassarem Constantinum ad signum diui Georgii; 1555
De uterinis affectibus. 1556
In nonum librum Muhammad ibn Zakariya ar-Razi ad R[egem] Almansorem lectiones restitutae a Ioanne Cratone. Basel 1562
Medicina universa, tre volumi compilati dalle sue lezioni e note. Francoforte sul Meno, 1587
Note
^(EN) Burgersdijk & Niermans Auction catalogue, number 318, lot 1445, onlineand
^(EN) Paul F. Grendler, The Universities of the Italian Renaissance (The Johns Hopkins University Press, 2004), pp. 341–342 online.
^(EN) Elizabeth Lane Furdell, The Royal Doctors, 1485–1714: Medical Personnel at the Tudor and Stuart Courts (Boydell & Brewer, 2001), pp. 45–46 online.