Nel 1740 grazie al supporto di Padre Martini (con il quale intrattenne un rapporto di corrispondenza) fu ammesso all'Accademia Filarmonica di Bologna e dal 1745 fu assistente di Girolamo Chiti, maestro di cappella della Cappella musicale Pia Lateranense di San Giovanni in Laterano a Roma, al quale succedette il 4 settembre 1759, posizione che mantenne fino alla morte (nonostante dai libri contabili della basilica risulti pensionato a partire dall'agosto 1791). Fu inoltre membro della Congregazione dei musici di Santa Cecilia di Roma, dove servì come esaminatore[1] e nella quale negli anni 1752-3, 1760-1, 1771-2 e 1779-91 detenne la carica di Guardiano della sezione dei maestri Compositori. Dal 1754[2] fino alla morte fu maestro di cappella anche della chiesa di Santa Maria in Vallicella. Alla sua morte, avvenuta nel luglio del 1792, la posizione che aveva a San Giovanni fu occupata da Pasquale Anfossi. Tra i suoi allievi si ricorda il compositore francese André-Ernest-Modeste Grétry che studiò con Casali per due anni.
Considerazioni sull'artista
Casali scrisse una parte delle composizioni seguendo il severo stile contrappuntistico della scuola romana, ma anche impiegando il moderno stile concertante (tipico della scuola veneziana) con parti virtuosistiche e una scrittura omofona.
Composizioni
Opere
Candaspe (Campaspe) regina de' Sciti (dramma per musica, libretto di Bartolomeo Vitturi, 1740, Venezia)
La costanza vincitrice (dramma per musica, 1740, San Giovanni in Persicato)
Il Bajazette (opera, libretto di Agostino Piovene, 1741, Rimini)
La lavandarina (intermezzo, libretto di A. Lungi, 1746, Roma)
Le furbarie di Bruscolo Trasteverino (intermezzo, 1747, Roma)
La finta merciaia (tedesca) (intermezzo, 1747, Roma)
L'impazzito (intermezzo, libretto di G. Aureli, 1748, Roma)