Abbandonati gli studi giuridici entrò come semplice commesso alla prefettura di Livorno. Chiamato a Firenze nel 1824 per lavorare al Ministero delle Finanze, fece rapidamente carriera e nel 1833 fu nominato soprintendente generale all'Ufficio delle revisioni e dei sindacati.
Seguirono altri incarichi, e nel 1847 fu nominato Ministro delle Finanze. Ritiratosi a vita privata, a Unità d'Italia avvenuta, scrisse un interessante ritratto del granduca Leopoldo II intitolato Leopoldo II, granduca di Toscana, e i suoi tempi.
Morì il 19 novembre del 1876 nella sua casa a Firenze e venne tumulato nel loggiato destro del cimitero monumentale della Ven. Arciconfraternita di Firenze, il Camposanto dei Pinti.[1]
Leopoldo II, granduca di Toscana, e i suoi tempi, Firenze 1871
Note
^ Alessandro Panajia, Una città silenziosa.Storie di vita e di morte dei Fratelli della Misericordia, sepolti nel Cimitero monumentale fiorentino dei "Pinti", Edizioni ETS, Pisa, 2015, pp. 47-48.