Giovanni Andrea Barotti nacque a Ficarolo, piccolo centro veneto nell'odierna provincia di Rovigo alla fine del 1701. Ospite dello zio, il canonico Giuseppe Barotti, dopo aver seguito corsi di filosofia e umanità in un collegio dei Gesuiti, si laureò , intorno al 1720, in utroque[1] presso l'Università di Ferrara[2].
I mediocri risultati lo convinsero ben presto ad abbandonare la professione forense, pur iniziata con impegno, per dedicarsi alla poesia e alla letteratura[2].
Dopo i primi lavori, in prosa e versi, piuttosto modesti, divenne membro dell'Accademia degli Intrepidi, ove ebbe modo di pronunciare discorsi ricchi di erudizione, pur se esposti in una maniera semplice e familiare[2]. Esperto della letteratura teologica, si dedicò con profitto anche alla esegesi e alla critica letteraria. Le sue annotazioni, abbondanti e precise, sono una fonte, valida ancor'oggi, dei costumi del suo tempo[2]. Nel 1738 entrò a far parte del Consiglio Maggiore ed eletto Magistrato dei Savi, in tale veste promosse l'istituzione dell'Accademia del disegno[2]. Riconfermato tra i Savi nel 1742, fu poi esonerato al termine del mandato triennale. Continuò comunque a interessarsi degli affari cittadini: fu bibliotecario dell'Università, e dal 1752 segretario della Congregazione dei Lavorieri, magistratura incaricata della regolazione delle acque.[2].
Biografo di Ludovico Ariosto, curò l'edizione di tutte le sue opere (prima edizione 1741, successive nel 1745 e 1766)[2], nel 1770 diede alle stampe l'opera Prose italiane[2]; lasciò incompiute le Memorie istoriche di letterati ferraresi, ampliate e pubblicate poi nel 1777 dal figlio Lorenzo[2], scrittore e gesuita.
Morì a Ferrara a settantuno anni all'inizio del 1772.
Opere
Theses ex universa philosophia selectae, quas ex Academia ferriensi Soc. Jesu publice propugnanda exibet, Jo. Andreas Barottus ferrariensis, Ferrara, typis Bernardini Barberij, 1718.
Sopra l'intrinseca ragione del prouerbio nessun profeta alla sua Patria è caro..., Ferrara, Giuseppe Barbieri, 1729.
Orazione delle lodi dell'illustrissimo signor abate Giuseppe Aldobrandini [...] composta dal dottor Giovannandrea Barotti ferrarese, Ferrara, Giuseppe Barbieri, 1732.
Delle lodi dell'eminentiss. e reverendiss. principe signor cardinale Alessandro Aldobrandini legato a latere di Ferrara..., Firenze, Stamperia di Bernardo Paperini, 1734.
Il passaggio per lo stato di Ferrara della sacra reale maestà di Maria Amalia regina delle Due Sicilie e di Gerusalemme..., Ferrara, Giuseppe Barbieri, 1738.
Errata-corrige per le annotazioni del dottore Pellegrino Rossi modenese alla Secchia rapita d'Alessandro Tassoni in seguito delle già fatte da Gaspare Salviani, Venezia, all'insegna della Verità, 1738.
Del dominio delle donne. Discorsi accademici di Giovannandrea Barotti ferrarese, Bologna, per Lelio dalla Volpe, 1745.
Lettera critico-apologetica intorno all'azione drammatica di Engildo Eleusiniano, Ferrara, per Galeno dalle Doglie all'impresa del disinganno, 1746.
Delle chiome bionde, e ciglia nere d'Alcina. Discorso accademico di Giovannandrea Barrotti..., Padova, Giambattista Conzatti, 1746.
Descrizione del solenne ottauario celebrato da RR. PP. cappuccini di Ferrara per la canonizzazione de' due beati dell'ordine loro..., Venezia, Bonifacio Viezzieri, 1748.
Memorie intorno alla vita del padre Giacomo Sanvitali della Compagnia di Gesu..., Venezia, Stamperia Remondini, 1757.
Significato della nuova pittura nella chiesa di San Sebastiano di Ferrara, Ferrara, Giuseppe Barbieri, 1765.
Vita di Lodovico Ariosto e dichiarazioni all'Orlando furioso con li testi del poema in questa novissima edizione, corrette ed accresciute dall'autore, Ferrara, Stamperia ducale, 1771.
Memorie istoriche di letterati ferraresi. Opera postuma di Giannandrea Barotti, Ferrara, Stamperia Camerale, 1777. Ristampa anastatica: Bologna, Forni, 1970.