Giorgio Giovanni Zuccato
Giorgio Giovanni Zuccato (in russo Егор Гаврилович Цукато?; Parenzo, 27 settembre 1761 – Gogoșu, 25 agosto 1810) è stato un generale italiano naturalizzato russo, al servizio dell'esercito imperiale russo durante le guerre napoleoniche, particolarmente distintosi agli ordini del generale Aleksandr Vasil'evič Suvorov durante le campagne in Italia e in Svizzera nel 1799. Nel giugno 1810 il conte Nikolaj Michajlovič Kamenskij gli affidò il compito di aiutare la rivolta antiturca in Serbia capeggiata da Karađorđe Petrovićm cosa che fece brillantemente a partire dal 5 giugno dello stesso anno, conquistando le ridotte di Dudu e di Brza Palanka, cinse d'assedio Kladovo e Prahovo, e conquistò Brza Palanka aprendo un corridoio di comunicazione diretta tra la Piccola Valacchia e la Serbia, e per questo fu insignito dell'Ordine di Sant'Anna di prima classe (14 luglio). BiografiaNacque a Parenzo, allora parte integrante della Repubblica di Venezia, il 27 settembre 1761,[2] all'interno di una famiglia appartenente alla nobiltà veneziana, figlio[N 1] di Gabriele e Elisabetta Morelli.[3] All'età di quattro anni fu affidato al fratello della madre, Carlo Morelli (1730-1792), consigliere capitanale delle riunite contee di Gorizia e Gradisca, e quindi suddito dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria. Nel 1772 Carlo Morelli fu incaricato di accompagnare due dei figli dei conti Coronini a Stoccarda, al fine di iscriverli alla Carlsschule, una accademia militare fondata due anni prima dal granduca Carl II Eugen duca del Württemberg.[2] Nel viaggio portò con sé anche il nipote, pur non avendo intenzione di iscriverlo alla scuola, e si presentò con i tre giovani al duca che chiese espressamente al Morelli di iscrivere anche il nipote alla scuola militare.[2] Il duca lo prese a ben volere conferendogli l'autorizzazione a fregiarsi del titolo di duca e nominandolo paggio di corte.[4] Si distinse durante gli studi,[N 2], ottenendo numerosi premi, e venendo promosso tenente nel 1778.[5] Il 1 marzo del 1783, al termine dell’Accademia, divenne tenente del Corpo dei cacciatori, e il 30 luglio 1787 tenente della guardia a piedi.[5] Con lo scoppio della guerra russo turca del 1787 egli decise di trasferirsi in Russia entrando l'anno successivo al servizio dell'imperatrice Caterina II con il grado di maggiore.[6] Nel 1788, assegnato a uno dei più prestigiosi reggimenti dell'esercito imperiale russo, il reggimento di Čuguev,[7] partecipò all'assedio di Očakov, dove fu decorato con l'Ordine di San Giorgio di IV classe.[8] Combatté poi durante la guerra russo-svedese del 1788-1790, sotto il comando di Karl Heinrich di Nassau-Siegen,[9] e dopo la presa di Bendery nel novembre 1789 egli fu spedito dal conte Potëmkin ad annunciarla all'Imperatore d'Austria Giuseppe II.[10] Si distinse poi nella battaglia navale di Roggershalm (28 giugno 1790)[11] al comando di una cannoniera flottante tanto che l'Imperatrice nel 1791 gli conferì una spada d'oro e la promozione a tenente colonnello, retrodatata al 1787, assegnandolo in servizio al 1º Reggimento fanteria di marina.[12] Dopo la firma del trattato di Värälä fu trasferito alla corte personale del colonnello generale Simeone Zorič, a Šklov in Bielorussia, e li conobbe e sposò la nipote del generale, Aleksandra Petrovna Vojnova.[13] La coppia ebbe quattro figli, Nikolaj Egorovič, Giorgio, Julija Egorovna e Aleksandra Egorovna.[14] Messo a riposo il 29 novembre 1792, fu trasferito al Reggimento medagliato dei granatieri a cavallo il 1 ottobre 1794, prendendo parte alla campagna di Polonia dove si distinse durante l'assalto nel sobborgo fortificato di Praga, a Varsavia, sito sulla riva destra della Vistola.[15] Per questo fatto fu insignito dell'Ordine di San Vladimiro di quarta classe.[16] Nel settembre 1794, durante una missione diplomatica, presentò i suoi omaggi al re di Prussia Federico II, che dopo la presa del sobborgo di Praga arrivò ad insignirlo dell'Ordine Pour le Mérite.[17] Il 24 febbraio 1797 fu messo a riposo,[18] rientrandovi l'8 marzo 1799 per seguire il corpo d'armata del generale Andrej Georgievič Rosenberg nel corso della campagna d'Italia lanciata del generale Aleksandr Vasil'evič Suvorov.[19] Dopo l'occupazione di Torino (5 maggio) fu trasferito al corpo d'armata del generale Pëtr Ivanovič Bagration[20] distinguendosi nell'occupazione di Pinerolo, e poi prese parte alle battaglia della Trebbia (19 giugno).[21] Nel mese di luglio fu incaricato da Suvorov di recarsi in Toscana[22] e nei territori dello Stato della Chiesa per organizzare le milizie popolari e addestrarle all'uso della baionetta, nominalmente posto agli ordini del generale di cavalleria Wilhelm Derfelden.[23] Il 16 luglio arrivò a Firenze, e il giorno dopo ad Acquapendente, dove trovò un buon numero di nobili, ecclesiastici e contadini armati organizzando una propria milizia.[22] Sconfitta una formazione francese, il 25 luglio arrivò ad Arezzo, e due giorni dopo a Magione, dove la sua milizia arrivò ad inquadrare 6.200 volontari armati, tra cui 950 cavalleggeri.[24] Il 18 luglio sconfisse nuovamente i francesi, e tre giorni dopo occupò Perugia.[24] Cedette quindi il comando della milizia all'alfiere austriaco Carl Schneider barone von Arno.[23] Svolto il compito Suvorov lo segnalò personalmente allo Zar Paolo I. Dopo la battaglia di Novi, e la successiva resa di Tortona,[23] Suvorov trasferì l'armata in Svizzera per appoggiare le operazioni del generale Aleksandr Michajlovič Rimskij-Korsakov.[25] In territorio elvetico si distinse durante la conquista del passo del Gottardo (24 settembre) e poi sui monti a ridosso del lago di Klöntal (1 ottobre).[26] Il 30 ottobre dello stesso anno fu promosso maggior generale, saltando il grado di colonnello, con l'anzianità assegnatagli dal 26 novembre 1798.[27] Il 7 marzo 1800 viene di nuovo congedato, ma già l'8 di novembre è reintegrato in servizio attivo e e nominato assessore presso il Collegio della guerra, incarico che mantenne fino al 3 agosto 1808, quando è nuovamente richiamato in servizio attivo.[27] Nel 1809, durante la nuova guerra russo-turca ottiene il comando di un distaccamento militare nella Piccola Valacchia, distinguendosi contro i turchi sotto Rassevat (il 4 settembre), l’8 gennaio 1810, venendo decorato con l'Ordine di San Giorgio di terza classe.[27] Nel giugno 1810 il conte Nikolaj Michajlovič Kamenskij gli affidò il compito di aiutare la rivolta antiturca in Serbia capeggiata da Karađorđe Petrović.[28] Partito da Craiova il 5 giugno, attraversò il Danubio il 16 dello stesso mese ricongiungendosi con i serbi.[29] Nei mesi successivi russi e serbi espugnano le ridotte di Dudu e di Brza Palanka, cinsero d’assedio Kladovo e Prahovo.[30] In particolare, per la presa di Brza Palanka, estremamente importante, perché apriva un corridoio di comunicazione diretta tra la Piccola Valacchia e la Serbia, fu insignito dell'Ordine di Sant'Anna di prima classe (14 luglio).[30] Il 20 luglio e il 2 agosto sconfisse nuovamente i turchi a Praov.[30] Si spense improvvisamente a Gogoșu il 25 agosto 1810.[30] OnorificenzeOnorificenze russe— 14 aprile 1789.
Onorificenze estereNoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
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