Gim Toro
Gim Toro è un personaggio immaginario dei fumetti ideato nel 1946 da Andrea Lavezzolo e dal disegnatore Edgardo dell'Acqua protagonista di una omonima serie a fumetti che riscosse un immediato successo nel secondo dopoguerra in Italia arrivando a essere pubblicato anche in numerosi paesi europei e a essere ristampato molte volte negli anni cinquanta e sessanta.[1][2] Biografia del personaggioIl personaggio ricorda inizialmente l’attore Clark Gable per poi assumere quasi subito definitivamente le sembianze di un altro popolare attore dell’epoca, Tyrone Power.[2] Inizialmente era disegnato con dei sottili baffetti ma già dalla quarta avventure venne rappresentato con il volto completamente glabro.[3] Viene raffigurato come un giovane italo-americano affascinante e nerboruto abitante a San Francisco. La sua missione era quella di combattere una potente organizzazione orientale chiamata la Hong del Dragone che aveva creato una città sotterranea.[3][2][1] Al suo fianco due amici: il forte e calvo Bourianakis, di origini greche, e il magrissimo e furbo Kid, perennemente impegnato a giocare con uno yo-yo, coi quali affronta avventure e peripezie a lieto fine ambientate in ogni parte del mondo.[4] Tra gli avversari: Sembilang il malese, la banda subacquea, "Colui che sa" e l'avvenente Vipera Bionda, pseudonimo di Lilyth Howard che diventerà poi moglie dello stesso Gim.[3][1] Storia editoriale
Le avventure di Gim Toro sono state pubblicate su albi a strisce con il nome dell'eroe in copertina fino al gennaio 1951 e in ristampa, fino al 1959. La pubblicazione iniziò a cura della Società editrice Cremona Nuova di Gino Casarotti e successivamente continuò edita dalla Editrice Dardo e dalla Editoriale Mercury.[5] I testi dei fumetti erano sempre di Andrea Lavezzolo mentre ai disegni si dedicarono per primo Edgardo Dell'Acqua, successivamente Antonio Canale e altri disegnatori[5] tra cui Giuseppe Cappadonia, Giuseppe Perego, Carlo Cossio e Ferrari.[3] La prima testata dedicata al personaggio venne edita dal 1946 al 1950 nel albi in formato orizzontale 21 x 15 cm edito per 203 numeri divisi in 4 serie individuate dal colore del tagliando in quarta di copertina (serie gialla, serie rosa, serie arancio, serie bianca) all'interno della collana Juventus della Società editrice Cremona Nuova.[6][7][5] Contemporaneamente, spinti dal successo della serie, l'editore ristampa i primi numeri e pubblica storie del personaggio anche in albi di grande formato con nuovi episodi disegnati da Antonio Canale, Carlo Cossio e altri all'interno della collana Avventure e mistero in cui il personaggio alterna ad altri personaggi come Amok; questi albi sono noti anche come Gimtorissimi, per distinguerli dalla serie parallela di formato ridotto;[2][5] la collana venne pubblicata dal 1946 al 1948 per 66 numeri.[8] Nel 1949 esordì la collana Elettra della quale vengono pubblicati 18 numeri divisi in due serie fino al 1951 e sono il proseguimento della serie dei Gimtorissimi del quale hanno anche il formato; dal n. 4 e fino alla conclusione della prima serie nel 1950, cambia il formato e ogni albo presenta la ristampa di cinque storie della serie Gialla; la seconda serie prosegue la ristampa cronologica della serie Gialla.[9] Dopo la chiusura della serie omonima la pubblicazione delle storie inedite continuò su L'albo dei 3 inseparabili passando al formato a strisce sempre all'interno della collana Juventus, edita dal 1950 al 1951 dalle Edizioni Mediolanum.[10][5] Nel 1952 il personaggio venne ripreso dall'Editoriale Dardo che pubblicò una ristampa della serie Gialla per 42 numeri fino al 1954 nel formato a strisce[11] e nel 1957 fece esordire una nuova collana di inediti pubblicata fino al 1959 per 90 numeri divisi in tre serie, la prima nel formato libretto mentre le altre a strisce, con storie scritte sempre da Lavezzolo e disegnate da Edgardo dell’Acqua.[12] Negli anni novanta la Dardo ripropose una nuova ristampa completa di tutte le storie del personaggio in una serie di albi giganti edita per 26 numeri dal 1992 al 1994.[13] Note
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