Giancarlo Perini
Giancarlo Perini (Carpaneto Piacentino, 2 dicembre 1959) è un ex ciclista su strada italiano, professionista dal 1981 al 1995. CarrieraNato in località Costa Nicrosi, a Carpaneto Piacentino, comincia ad andare in bicicletta all'età di 11 anni e si iscrive presto al gruppo sportivo del comune di Cadeo. Nel 1976 si trasferisce al Pedale Arquatese di Castell'Arquato, gareggiando per cinque stagioni tra i dilettanti (due anni con la terza categoria, poi tre tra seconda e prima): in quegli anni vince alcune gare come la Coppa d'Inverno e il Gran Premio di Carnago, oltre a classificarsi quinto, e miglior giovane, al Giro d'Italia dilettanti 1980.[1] Nell'autunno del 1980 si accorda con Davide Boifava e la sua Inoxpran per il passaggio al professionismo a partire dal 1981. Già al primo anno tra i pro partecipa come gregario alla Vuelta a España, contribuendo al successo di Giovanni Battaglin; nelle stagioni a venire è peraltro ancora importante uomo-squadra dei capitani della Inoxpran/Carrera (nuova denominazione dal 1984), lo stesso Battaglin e poi il bresciano Roberto Visentini.[1] Tuttavia un grave incidente al Giro di Svizzera 1986 rischia di interrompere la sua carriera: in un tratto di discesa Perini viene infatti investito da un'autovettura entrata sul tracciato di gara, rimediando tre fratture al ginocchio destro, trauma cranico e numerose ferite.[1] Resta lontano dalle corse per sette mesi: rientra nei primi mesi del 1987 e ritorna in breve a lavorare proficuamente per i nuovi leader della Carrera, l'irlandese Stephen Roche e Claudio Chiappucci.[1] Tocca però l'apice della carriera nella seconda parte della stagione 1992, quando, dopo l'ottavo posto finale al Tour de France (ove Chiappucci è secondo), riesce ad ottenere piazzamenti nei dieci al Trofeo Matteotti, alla Coppa Bernocchi e al Giro del Veneto; la regolarità dei risultati induce l'allora selezionatore della Nazionale italiana, Alfredo Martini, a convocarlo per i campionati mondiali di Benidorm.[1] E durante la corsa iridata Perini è grande protagonista, prima recuperando il distacco da quattro fuggitivi, poi pilotando da solo, fino ai meno 200 metri, la vittoriosa volata di Gianni Bugno, al bis mondiale dopo il trionfo nel 1991. Da allora Perini venne soprannominato "Duca di Benidorm".[1][2] Nel 1993 lascia Boifava e la Carrera per passare alla ZG Mobili: nel giugno di quell'anno ottiene la prima e unica vittoria da professionista, una tappa al Giro di Puglia,[3] e in agosto viene nuovamente selezionato da Martini per correre i campionati del mondo di Oslo.[1] Nel 1995 si trasferisce alla Brescialat, poi, trentacinquenne, matura la decisione di ritirarsi: appende la bici al chiodo al termine della stagione 1995, dopo aver corso dieci Tour de France, undici Giri d'Italia, tre Vuelta a España, sei Giri di Svizzera e due mondiali.[1][2] Dopo il ritiro rimane comunqe nel mondo del ciclismo professionistico fino al 2005, come direttore sportivo della Brescialat (poi divenuta Liquigas, Cage Maglierie, Tenax) affiancando Fabio Bordonali. Palmarès
Altri successi
PiazzamentiGrandi GiriClassiche monumentoCompetizioni mondiali
Note
Collegamenti esterni
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