La chiesa di san Giuseppe dei Teatini, costruita e interamente decorata per i teatini, risultò probabilmente la prima chiesa barocca costruita a Palermo.[1]
I lavori incominciarono nel 1612 e terminarono nel 1645; la chiesa è composta di tre navate e transetto,[1] con cupola (progettata da Giuseppe Mariani da Pistoia) sull'incrocio della navata maggiore col transetto stesso, essa si ispira allo schema della chiesa genovese del periodo manieristico,[1] con alcune lievi modifiche quali, ad esempio, l'abolizione delle colonne binate.[1]
Giacomo Besio era molto apprezzato dal viceré il Duca di Osuna,[2] uno dei principali promotori delle opere artistiche e architettoniche di Palermo.[2]
Giacomo Besio progettò anche il convento dei Teatini (1619-1640), adiacente all'oratorio di San Giuseppe dei Falegnami e alla chiesa di San Giuseppe dei Teatini: la struttura era collegata alla chiesa tramite archiponti e si caratterizzò per un grande chiostro dall'imponente colonnato dorico con archi a tutto sesto con volte a crociera.
Note
^abcdefghGiacomo Besio, in le muse, II, Novara, De Agostini, 1964, pp. 231-232.
G. Di Giovanni e (a cura di) S. La Barbera, Le opere d'arte nelle chiese di Palermo (1827 circa), Palermo, 2000.
G. Ganci, Il barocco nella Sicilia occidentale, Roma, 1968.
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A. Mongitore, Memorie dei pittori, scultori, architetti, artefici in cera siciliani, Palermo, 1977.
Werner Muller e Gunter Vogel, Atlante d'architettura. Storia dell'architettura dalle origini all'età contemporanea. Tavole e testi, Milano, Hoepli, 1997.
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