Giacchetta bianca
Giacchetta bianca (o il mondo visto da una nave da guerra) è il quinto romanzo dello scrittore statunitense Herman Melville, pubblicato per la prima volta nel 1850. Il libro prende spunto dal servizio svolto dall'autore per 14 mesi a bordo di una fregata della marina degli Stati Uniti. Per quanto riguarda la materia trattata, lo stile e il simbolismo del colore bianco, questo romanzo è il diretto precursore del più celebre ed immediatamente successivo Moby Dick. TramaViene descritto il viaggio compiuto dalla fregata Neversink e la narrazione inizia con l'annuncio del ritorno da Callao in Perù ove si trova; la nave da guerra è al termine del suo primo semestre di viaggio. Nel corso della storia verranno toccati Capo Horn, Rio de Janeiro e l'equatore. Vengono trattati i vari aspetti della vita a bordo della nave militare e vengono approfonditamente descritti i livelli gerarchici e i rispettivi rapporti intrattenuti dalle persone a bordo; viene illustrata inoltre una gran varietà di situazioni che insorgono durante la traversata oceanica: queste includono ad esempio il tipo di alloggiamenti dell'equipaggio, il mantenimento della pulizia sulla nave, come viene trascorso il tempo libero dai marinai, la sepoltura in mare per i morti e le pene comminate per gli eventuali reati commessi a bordo. Infine le abitudini generali e le attività di contrabbando. Personaggi
Stile e forme narrativaGià il sottotitolo (il mondo su una nave da guerra) allude a tutti gli aspetti dell'esistenza delle persone imbarcate; la descrizione dettagliata serve esplicitamente, come afferma lo stesso autore, come parabola sulla vita delle persone in generale. Un mondo molto dettagliato è studiato fin nei minimi dettagli e visto come un microcosmo Fulcro del romanzo è la descrizione delle normali condizioni di vita a bordo della nave, non essendo presente una trama esplicita; tutta la storia viene rappresentata quindi in una serie di descrizioni, aneddoti, scenette, ritratti e riflessioni su questioni filosofico-giuridiche della vita di mare. Il narratore in prima persona è colui che viene soprannominato "giacchetta bianca", uno dei marinai responsabili del sartiame. Molto spazio (dal cap. 33 al 36) viene dato per descrivere la punizione mediante fustigazione che vige a bordo della nave. Edizioni italiane
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