Gerardo Mosquera nasce all'Avana, Cuba il 15 novembre 1945[1]. Inizia la propria carriera come critico d'arte, ricercatore e giornalista all'Avana negli anni Settanta, pubblicando inchieste su Servando Cabrera Moreno e Manuel Mendive, artisti cubani che erano stati ostracizzati a causa del contenuto erotico o religioso delle loro opere e per le politiche culturali omofobiche dell'epoca.[2] Mosquera diviene ben presto il principale critico e ideologo della nuova arte cubana. Negli anni Ottanta questo movimento riesce a spingere il Ministero della Cultura ad approvare politiche più liberali.
La Biennale dell'Avana
La prima Biennale dell'Avana ha luogo nel 1984, si concentra su opere di artisti latino-americani contemporanei e ha Mosquera come curatore principale.[3]. È la quarta Biennale internazionale dopo quelle di Venezia, San Paolo e Sydney e il sesto grande evento di arte periodico internazionale dopo le biennali, Carnegie International e documenta.[3] Nel 1986 la Biennale dell'Avana diviene un evento globale, esponendo opere di 690 artisti di 57 Paesi del mondo.[3] La terza edizione introduce delle innovazioni: tutto l'evento è organizzato attorno a un unico tema, la struttura è decentrata ma l'attività curatoriale è centralizzata e inoltre non vengono dati premi agli artisti.[3] Nel 1989, subito dopo la fine della terza edizione, Mosquera si dimette per protesta contro la repressione del regime cubano nel settore culturale.[3]
Attività internazionale
Dopo le dimissioni, a Mosquera è vietato di pubblicare, curare mostre e tenere conferenze a Cuba, ed egli inizia perciò a lavorare come freelance all'estero. Nel 1990 è scelto come Guggenheim Fellow. Dal 1995 al 2009 è curatore aggiunto al New Museum di New York, ma siccome continua a vivere a Cuba il suo lavoro è ostacolato dall'embargo degli Stati Uniti contro Cuba. Insieme a Dan Cameron dà vita a un programma al Museo che ha introdotto un approccio internazionale nella scena dell'arte di New York. Le sue idee radicali di "museo come hub" trasformano il Dipartimento di Educazione del New Museum in base a un "nuovo modello per la pratica curatoriale e la collaborazione istituzionale per migliorare la nostra comprensione dell'arte contemporanea. Un network di relazioni e un luogo fisico insieme".[4][5]
Il lavoro teorico di Mosquera ha dato vita a discussioni critiche sui complessi processi culturali dell'arte moderna e contemporanea nei Paesi non, specialmente in relazione alla globalizzazione e alle dinamiche post-coloniali. Mosquera ha anche contribuito a promuovere una visione più aperta dell'arte Latino-Americana, andando oltre gli stereotipi che prevalevano negli anni Ottanta. Il lavoro curatoriale di Mosquera si concentra sempre di più su progetti che cercano di comunicare con un pubblico più vasto, al di fuori delle élite del mondo dell'arte. Alcuni esempi recenti sono la Biennale di Liverpool, The Sky Within My House e Afuera (Córdoba, Argentina). In Italia ha curato la mostra Perduti nel paesaggio presso il Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.
Mostre principali
Biennale dell'Avana, 1984
Biennale dell'Avana, 1986
Biennale dell'Avana, 1988
Cildo Meireles, New York, 1999
Perverting Minimalism, Madrid, 2000
MultipleCity, Panama, 2003
Panorama of Brazilian Art, São Paulo, Rio de Janeiro, Recife, Vigo, 2003
Cordially Invited, Utrecht, 2004
Liverpool Biennial International, 2006
Border Jam, Montevideo, 2007
Transpacífico, Santiago, 2007
Crisisss, Buenos Aires, 2010
Perduti nel paesaggio, Trento, 2014
Scritti
Beyond the Fantastic (1995)
Over Here: International Perspectives on Art and Culture (2005)
Copying Eden: Recent Art from Chile (2007)
Note
^ab(EN) Gerardo Mosquera, su prabook.com. URL consultato il 17 maggio 2023.
^ Gerardo Mosquera, Exploraciones en la plástica cubana, L'Avana, Editorial Letras Cubanas, 1983.
^abcde Rachel Weiss, Making Art Global (Part 1). The Third Havana Biennial 1989, Londra, Afterall Books, 2011.
^ Gerardo Mosquera, Re-Shuffle / Notions of an Itinerant Museum, New York, Center for Curatorial Studies, Bard College, 2006.
^Museum as Hub. URL consultato il 12 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2014).