La gens Pompeia (nomenPompeius), fu una gens (clan familiare) plebea della Roma antica.
Analogamente a quello della Gens Pompilia, il suo nome deriva dall'antica radice indoeuropeaPumpu/funf, che significa "cinque/quinto" (comune anche al nomenPomponius), e rappresenta la forma più arcaica del latinoQuintus, numero ordinale usato come nome proprio, imposto normalmente al quinto figlio di una stessa famiglia. In latino si trova anche la forma Quintilius, con lo stesso significato.
Origine
La leggenda dice che la Gens Pompeia fosse discendente da Alessandro Magno, da parte del suo figlio illegittimo, Eracle di Macedonia. Scappato ad un tentativo di assassinio, scappò dalla Frigia, patria natale, e si rifugiò in Italia, precisamente nel Piceno. Eracle sposò una nobile principessa picena chiamata Pumpea. Dalla loro unione nacque un figlio chiamato Pompeo. Da lui discese la Gens Pompeia.[senza fonte]
Quinto Pompeo Q. f. Rufo: figlio del precedente, genero di Silla, fu ucciso nelle stesse circostanze;
Quinto Pompeo Q. f. Q. n.: figlio del precedente, nipote di Silla, fu partigiano di Pompeo Magno, che fu però costretto ad inviarlo in esilio nel 52 a.C. a causa dei suoi eccessi. Fratello di Pompea, moglie di Cesare;
Quinto Pompeo Bitinico: amico di Cicerone, riordinò la Bitinia sotto forma di provincia e morì nel 48 a.C. accanto a Pompeo Magno di cui era parente;
A. Pompeo Q.f. Bitinico: figlio del precedente, ucciso in Sicilia per ordine di Sesto Pompeo Magno;
Pompea Silla: figlia di Quinto Pompeo Rufo, nipote di Silla, terza moglie di Cesare dal 68 al 62 a.C. Più giovane di lui di 14 anni, fu ripudiata perché sospettata di averlo tradito. Fu accusata, essendo Sacerdotessa della Dea Bona, di aver fatto entrare il suo amante Publio Claudio Pulcro, nel luogo ove si svolgeva una festa in onore della dea, festa riservata alle sole donne. Nel processo Cesare si disse convinto della sua innocenza ed affermò di averla ripudiata perché sua moglie doveva essere "al di sopra di ogni sospetto";
Sesto Pompeo Magno: figlio del triumviro, avversario del II triumvirato. Dopo la morte di Cesare organizzò una flotta ed ottenne la supremazia sui mari, riuscendo a controllare la Sicilia e la Sardegna. Sconfitto nella battaglia di Mileto (Asia Minore) fu ucciso illegalmente da Marco Tizio, legato di Antonio;