Gazzetta d'Alba è un settimanaleitaliano di ispirazione cattolica, fondato ad Alba nel 1882 con una tiratura attuale di circa 15 000 copie settimanali.
Il periodico fu fondato il 3 giugno 1882[2] da un'idea di monsignor Lorenzo Carlo Pampirio. Dal 1885 al 1900 fu particolarmente diffuso, tanto che la pubblicazione diventò bisettimanale. Diversa è la situazione nel 1910 che porterà ad una scissione interna e alla creazione del giornale Alba nuova che si risolse poco dopo[3]. Nel 1913 la direzione del giornale venne affidata a don Giacomo Alberione, su incarico del vescovo di Alba Giuseppe Francesco Re, grazie a cui verrà successivamente diffusa sotto il gruppo Edizioni San Paolo[4]. Il 18 febbraio 1914 la proprietà del giornale passa dalla Associazione buona stampa a don Alberione che prende anche i debiti precedentemente cresciuti[5]. Nel 1919 venne deciso di portare il periodico nelle case di ogni famiglia, nonostante l'analfabetismo diffuso e i vari problemi del primo dopoguerra, aumentando la tiratura a 10 000 copie, un numero elevato per l'epoca[3].
Per un periodo non venne pubblicato assiduamente, in quanto alcuni numeri non vennero messi in commercio, ma dal 9 febbraio 1944 venne decisa la divulgazione quindicinale, secondo le deliberazioni del ministero della Cultura[6]. Alcuni degli articoli storici sono custoditi presso la Biblioteca Civica di Alba[7].
Nel 2002 la Società San Paolo promosse il concerto Musica Caeli in occasione dei centoventi anni dalla nascita del settimanale, oltreché per ricordare la nascita di Famiglia Cristiana, La Domenica e Vita Pastorale[3]. L'anno successivo, quando don Antonio Rizzolo diventò direttore della Gazzetta, il giornale non è scritto in bianco e nero, ma a colori con contenuti digitali e rinnovando la grafica[8].
Struttura
Al giornale contribuiscono circa sei giornalisti e ottanta collaboratori che in un'ottica cristiana scrivono circa ottanta pagine settimanali, precedentemente sessanta[4], raccontando i fatti che avvengono principalmente a livello locale. Con il passare degli anni, è stato aperto anche uno spazio digitale dove leggere le notizie[1].
Tra i suoi direttori si possono ricordare don Giacomo Alberione dal 1913, successivamente Paolo Cirio[9], Lamberto Schiatti[10], don Antonio Rizzolo, dirigente del giornale dal 2003 al 2016, quando gli è succeduto don Giusto Truglia[8] che attualmente ricopre la carica.
Firme
La seguente è una lista parziale dei giornalisti che hanno fatto o ne fanno attualmente parte delle firme del settimanale:
Cristian Borello
Marcello Pasquero
Riconoscimenti
Nel 2015 il giornale ha vinto un premio al Meeting nazionale dei giornalisti cattolici e non nella sezione 50&più per il pezzo "Racconto della storia di Marilena e Sergio volontari presso la casa di riposo di Guarene (Cn)" del giornalista Marcello Pasquero[11], così come nel 2016, ma quest'anno per "La fede al tempo del Bataclan" nella sezione giornalismo[12]. L'anno successivo ha invece ricevuto il premio come miglior portale[13].