Gazimestan
Gazimestan (cirillico serbo: Газиместан, Pronuncia in serbo: [ɡaziměstaːn]) è il nome di un monumento commemorativo della storica battaglia della Piana dei Merli, situato a circa 5-6 chilometri a sud del luogo dove la battaglia è stata effettivamente combattuta, altresì noto come Kosovo Polje (Piana dei Merli). Il nome è una parola macedonia derivata dall'arabo ghazi, dal significato di "eroe" o "campione", e la parola serba mesto, che significa "luogo". Il monumento (che imita la forma di una torre medievale) è stato progettato da Aleksandar Deroko e costruito nel 1953 col patrocinio della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia e fa parte di un complesso monumentale sparso composto da una torre simil-medievale, dal Mausoleo dei Portastendardi [(SQ) Tyrbja e Bajraktarit / (SR) Gazimestan turbe o anche: Barjaktarevo turbe e/o Turbe dva barjaktara] e dal Mausoleo di Murad I [(SQ) Tyrbja e Sulltan Muratit / (SR) Muratovo turbe], quest'ultimo situato a mezz'ora di cammino dalla torre. CostruzioneIl monumento è costruito secondo la forma di una torre medievale. Gazimestan è raggiungibile dall'autostrada R7 e/o tramite il tratto Pristina-Mitrovica della strada maestra M-2 ed è posto su una collina alta 50 metri, che domina la pianura sottostante, circa 5 km. a nord della capitale kosovara. Ogni anno, in occasione di Vidovdan (il giorno di San Vito, il 28 giugno del calendario gregoriano, 15 giugno del calendario giuliano), si tiene una commemorazione nei pressi del monumento: in tale data, l'edificio viene ricoperto da uno stendardo recante l'immagine del principe Lazar Hrebeljanović, condottiero dei serbi durante la battaglia del 1389, che perì a seguito della sconfitta contro gli invasori ottomani. StoriaNel 1989 Slobodan Milošević tenne presso Gazimestan un discorso che ebbe grande risonanza sia nell'allora Jugoslavia che all'estero. Tale discorso, scritto con ogni probabilità da Dobrica Čosić (presidente dell'Accademia serba delle Scienze e delle Arti), è stato da molti considerato il momento in cui l'allora Presidente della Repubblica Socialista di Serbia ha iniziato ad abbracciare la causa del nazionalismo serbo come compimento della sua "rivoluzione antiburocratica".[2] Nel 2009, un anno dopo la dichiarazione di indipendenza del Kosovo, la commemorazione vide la partecipazione di diverse migliaia di persone, il numero più alto dal 1999.[3] Nel 2010 il compito di custodire questo monumento è stato dato alla polizia del Kosovo, controllata dal governo guidato dai partiti albanesi: fu una decisione molto criticata da parte del governo serbo, che temeva principalmente che il monumento fosse destinato all'incuria e all'abbandono.[4] Nel 2014 il Presidente serbo Tomislav Nikolić ha tenuto un discorso di fronte a questo monumento.[5] La maledizione del Kosovo(SR)
«Ко је Србин и српскога рода,
(IT)
«Chiunque sia serbo, di nascita serba
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