GambizzazioneLa gambizzazione è un particolare tipo di attentato terroristico, effettuato sparando alle gambe della vittima,[1][2] atto che ha come effetto la sua claudicazione, spesso permanente. In ItaliaDurante il periodo compreso tra gli anni settanta ed ottanta, meglio noto come "anni di piombo", i gruppi terroristici che praticavano la cosiddetta "lotta armata", in particolare le Brigate Rosse, misero in atto numerosi attentati di questo tipo,[3] soprattutto indirizzati verso esponenti della stampa o della politica. Tra i tanti, furono gambizzati giornalisti ritenuti di destra come Emilio Rossi e Indro Montanelli,[4] ma anche illustri politici della sinistra come Gino Giugni, considerato il padre dello statuto dei lavoratori.[5] La gambizzazione è una pratica utilizzata anche dalle organizzazioni mafiose.[6] In Irlanda ed Irlanda del NordDurante i Troubles in Irlanda del Nord, la gambizzazione, in inglese kneecapping, era un metodo molto diffuso come tortura e punizione. Questa pratica consisteva nello sparare alle ginocchia della persona, in particolare alla parte posteriore. Il termine, che in inglese sta ad indicare la rotula, è considerato improprio dai professionisti medici, dato che raramente le persone riportavano danni alla rotula.[7] Alcune volte la pratica poteva estendersi anche ai gomiti e alle caviglie.[8] Note
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