Fu fondato nel 1933 da Engelbert Dollfuss, divenuto cancelliere nel 1932, per raccogliere tutti i cosiddetti "patrioti austriaci" sotto una sola formazione politica.[6] La sua politica fu impostata sul modello del fascismo italiano. Dopo la messa fuori legge di tutti gli altri partiti e la conseguente trasformazione in partito unico, il VF ebbe una posizione di monopolio nella politica austriaca, sia in campo civile che militare.
Nonostante gli sforzi di Dollfuss, il VF non divenne mai un movimento di massa. Entro la fine del 1937 esso contava ben 3 milioni di membri (sui 6,5 milioni di abitanti dell'Austria), ma solo pochi di questi erano veramente attivi e ad esso fedeli; di qui la sua difficoltà a sostenere il confronto con gli avversari politici (dai circoli del Partito Socialdemocratico d'Austria al Partito Nazista). Dopo l'attentato che condusse Dollfuss alla morte (25 luglio 1934), la guida del partito fu assunta dal principe Ernst Rüdiger Starhemberg.
^abc Robert Pyrah, Enacting Encyclicals? Cultural Politics and 'Clerical Fascism' in Austria, 1933–1938, in Clerical Fascism in Interwar Europe, Routledge, 2008, pp. 157–169.
^ Gregor Thuswaldner, Dollfuss, Engelbert (1892–1934), in Roy Palmer Domenico e Mark Y. Hanley (a cura di), Encyclopedia of Modern Christian Politics, Greenwood Press, 2006, p. 174.
^In realtà l'organizzazione del nuovo partito, che raccoglieva numerose sigle della destra politica austriaca, è dovuta al principe Ernst Rüdiger Starhemberg, che nel maggio del 1934 fu nominato da Dollfuss vice-cancelliere.