Commise l'imprudenza di legarsi ai nemici del cardinale Richelieu, che lo sollevò da tutti i suoi incarichi. Venne perdonato per i contatti intrattenuti con la regina Anna d'Austria e Marie de Rohan-Montbazon ma condannato per i contatti con Cinq-Mars, pupillo del re Luigi XIII. Non rivelò gli accordi con la Spagna, e il silenzio gli fu fatale. Venne decapitato a Lione, in place des Terreaux, lo stesso giorno del colpevole principale[1].