Franz è il mio nome/Viva la guerra

Franz è il mio nome/Viva la guerra
singolo discografico
ArtistaEdoardo Bennato
Pubblicazione1976
Durata11:02
Album di provenienzaLa torre di Babele
GenerePop
EtichettaDischi Ricordi SRL10828
ProduttoreAlessandro Colombini
Eugenio Bennato
Velocità di rotazione45 giri
Formatidisco in vinile di 17,5 cm
Autore/iEdoardo Bennato
Edoardo Bennato - cronologia
Singolo precedente
(1976)

Franz è il mio nome/Viva la guerra è un singolo del cantautore italiano Edoardo Bennato, pubblicato nel 1976 come secondo estratto dall'album La torre di Babele.

Descrizione

È il decimo singolo di Bennato, sesto inciso con la Dischi Ricordi, distribuito come promo per il solo circuito radiofonico. Franz è il mio nome parla di un “fantastico barrocciaio” che sulla sua carrozza collodiana ti porta dall’altra parte del muro, nel paese dei balocchi. Dove nelle vetrine c’e’ tutto quanto si possa desiderare..... tuttavia quando finirai i soldi tu stesso sarai esposto in vetrina![1]. La filastrocca unisce simbolicamente le vicende del viaggio verso il paese dei balocchi di Pinocchio al passaggio al di là del muro di Berlino, la parte ovest, la più ricca. Ed è quì che l´uomo si perde nel mondo del consumismo e della mercificazione.[2]. Il brano venne reinciso da Bennato nell'album raccolta Edo rinnegato del 1990[3]. Viva la guerra è un brano grottesco e surreale contro la guerra[4].

Tracce

Lato A
  1. Franz è il mio nome – 6:10 (Edoardo Bennato; edizioni musicali Modulo Uno)
Lato B
  1. Viva la guerra – 4:52 (Edoardo Bennato; edizioni musicali Edizioni musicali Modulo Uno)

Formazione

Note

  1. ^ Paolo Viana, 30 anni dalla caduta del muro. Edoardo Bennato e il rock contro i muri, su www.avvenire.it, 9 novembre 2019. URL consultato il 13 novembre 2023.
  2. ^ Marco Genzanella, Edoardo Bennato La torre di Babele, su www.mescalina.it, 6 ottobre 2001. URL consultato il 13 novembre 2023.
  3. ^ EDO RINNEGATO, su Discografia Nazionale della Canzone Italiana. URL consultato il 13 novembre 2023.
  4. ^ Viva la guerra, su antiwarsongs.org. URL consultato il 14 dicembre 2024.

Collegamenti esterni

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