Frank BudgenFrank Budgen (Crowhurst, 1º marzo 1882 – Londra, 26 aprile 1971) è stato un pittore, scrittore, attivista socialista inglese, grande amico e collaboratore di James Joyce. BiografiaBudgen trascorse sei anni in mare prima di trovare lavoro a Londra come impiegato delle poste. Dopo aver cambiato diverse occupazioni, nel 1910 si trasferì a Parigi per studiarvi pittura. Lì si mantenne lavorando come modello per lo scultore svizzero August Suter (1887-1965)[1], facendo conoscenza con Blaise Cendrars e con il poeta e traduttore svizzero Siegfried Lang. Ma poco prima dello scoppio della prima guerra mondiale, invitato da Suter, si trasferì in Svizzera, dove trovò impiego come funzionario del governo britannico presso il Ministero dell'Informazione, istituto creato a Zurigo per "la diffusione della propaganda britannica nei paesi neutrali". Dopo la guerra tornò a Londra, dove rimase fino alla morte. Iscritto al Socialist Labour Party, fondato nel 1903 e sciolto nel 1980 (da non confondere con l'attuale Partito Laburista Socialista), ne divenne segretario[2]. Nel corso di questa militanza Budgen tradusse e pubblicò con Lily G. Aitken la prima edizione economica del Manifesto del Partito Comunista[3] Budgen non perse mai i contatti con gli amici svizzeri, facendo diversi viaggi in Svizzera per andare a trovare i Suter e Siegfried Lang. Fu inoltre ospite d'onore al primo "James Joyce Symposium", tenutosi a Dublino nel 1967. Era sposato con Francine (11 giugno 1896 – 16 aprile 1977), da cui ebbe una figlia: Joan.[4][5] Frank Budgen e la moglie sono sepolti nel cimitero della St George’s Church a Crowhurst, Surrey. Joyce and Budgen trascorsero gran parte del periodo bellico a Zurigo, frequentando le stesse cerchie di artisti,[6] scrittori e musicisti. Stando al suo libro di ricordi, James Joyce and the Making of Ulysses (1939, ristampa 1960, nuova edizione 1972), lo scrittore discuteva spesso con lui di questioni di estetica, facendo frequenti riferimenti al contenuto del Ritratto dell'artista da giovane, dell'Ulisse e di Finnegans Wake, opera che ai tempi Joyce chiamava Work in Progress. Da diverse conversazioni riferite da Budgen traspare addirittura come lo scrittore elaborasse forma e contenuto dei propri scritti proprio in base a questi scambi di idee.[7] «…Pur parlando di molte cose con Budgen e Suter, Joyce tornava sempre al libro che stava scrivendo. Nora sulle prime lo rimproverava che li stava annoiando, ma poi, vedendo che non si annoiavano affatto, cominciò a pensare che in definitiva in quell'opera forse qualcosa di buono c'era… Lo studioso di Joyce, Clive Hart, ha scritto di lui: «Una delle molte qualità positive di Budgen era il dono di farsi nuove amicizie tra persone di tutte le età. Sebbene gli capitasse di lamentarsi degli sgradevoli effetti del progresso tecnologico e della qualità della vita a Londra e altrove, non mancò mai, nemmeno negli ultimi anni della sua esistenza, di affrontare nuove esperienze di vita. Da trentenne, quando lui e James Joyce erano intimi, Budgen dev'essere stato una compagnia molto stimolante… Era quando si trovava in compagnia di diversi amici che emergeva più chiaramente l'uomo vigoroso, intelligente, di curiosità infinita che Joyce conobbe» Dipinti e disegni
Opere letterarie
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