Franco Corradi

Franco Corradi
Monumento di Morrea dedicato a Franco Corradi
NascitaMorrea (AQ), 4 marzo 1943
MorteFumane (VR), 25 luglio 1970
Cause della morteconflitto a fuoco
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armataEsercito italiano
ArmaArma dei Carabinieri
GradoCarabiniere
Decorazioni Medaglia d'oro al valor civile alla memoria
[1]
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Franco Corradi (Morrea, 4 marzo 1943Fumane, 25 luglio 1970) è stato un carabiniere italiano, insignito di medaglia d'oro al valor civile alla memoria.

Durante la cattura di uno squilibrato armato, abbandonò un riparo provvisorio per soccorrere un carabiniere ferito e fu colpito da un colpo di arma da fuoco.

Dal 13 novembre 2018 è intitolata la caserma, sede della Compagnia Carabinieri di Legnago.[2]

La salma è sepolta nel cimitero di Morrea.[3] L'Arma dei Carabinieri ricorda il carabiniere Corradi in diverse commemorazioni, anche in occasione del Bicentenario dalla fondazione dell'Arma.[4]

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor civile (alla memoria) - nastrino per uniforme ordinaria
«Nel corso delle operazioni per la cattura di un pericoloso squilibrato armato, non esitava, incurante del mortale rischio, ad abbandonare un provvisorio riparo, per accorrere in soccorso di un collega ferito. Raggiunto, a sua volta, da un colpo d'arma da fuoco, sacrificava la propria giovane vita nel generoso impulso altruistico. Mirabile esempio di eccezionale coraggio e di elevato spirito di umana solidarietà. Fumane (Verona), 25 luglio 1970.»
— 19 maggio 1971[1][5]

Note

  1. ^ a b Sito web del Quirinale: dettaglio decorato., su quirinale.it.
  2. ^ Corradi Franco, su carabinieri.it. URL consultato il 13 giugno 2024.
  3. ^ A Morrea il ricordo del Carabiniere Medaglia d’oro Franco Corradi, su avezzanoinforma.it, Avezzano Informa. URL consultato il 13 giugno 2024.
  4. ^ Per il bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri la commemorazione della Medaglia d’Oro al valor civile alla m, su Radio L'Aquila 1, 26 luglio 2014. URL consultato il 13 giugno 2024.
  5. ^ Carabinieri.it. URL consultato il 15 marzo 2016.
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