Francesco VirlinziFrancesco Virlinzi (Catania, 28 luglio 1959 – New York, 28 novembre 2000) è stato un produttore discografico italiano, fondatore dell'etichetta Cyclope Records. BiografiaNato a Catania nel 1959 da nota famiglia di imprenditori di origine ennese, fin dall'infanzia manifestò vivo interesse verso il mondo artistico, fotografico e musicale in particolare.[1] Soprannominato Checco dai più intimi[1], lavorò nella concessionaria di automobili di proprietà del padre Carmelo, posto che abbandonò ben presto per viaggiare ed entrare nel mondo della musica.[2] I suoi artisti e gruppi musicali preferiti erano Bruce Springsteen, Tracy Chapman, gli U2, Elvis Costello, i Rolling Stones e i R.E.M, che seguì nei loro tour a partire dal 1981.[1][2][3] Virlinzi, che si recava ai concerti dei suoi artisti preferiti insieme ad un suo amico proprietario di un noto negozio di dischi della città etnea, conobbe personalmente Springsteen, nonché Bono Vox e Michael Stipe.[2][4] Nel 1986, assieme ad alcuni amici fondò una band amatoriale dal nome Sansone e i Filistei, di cui lo stesso Virlinzi è stato chitarrista.[1] La band fu attiva fino al 1989[3], e successivamente, nel 1990, fondò a Catania l'etichetta discografica indipendente Cyclope Records.[1] La prima a credere nel progetto di questa etichetta siciliana fu la madre, Maria Midulla.[1] L'etichetta di Virlinzi avrà, tra gli altri, il merito di lanciare sulla scena musicale italiana fenomeni come Carmen Consoli, Mario Venuti, Flor, Brando, Nuovi Briganti, Amerigo Verardi, Teclo, Moltheni.[5] Dotato di una particolare sensibilità artistica, fu tra i primi a credere in un riscatto della città etnea che partisse dalla musica, che con la sua iniziativa negli anni novanta fu appellata dalle riviste Rolling Stone e Billboard come la "Seattle d'Italia".[1] Sposatosi nel 1997 con l'ex ginnasta olimpionica e ballerina Maria Cocuzza, da cui ebbe un figlio (nato nel 1999), è deceduto prematuramente all'età di 41 anni, a New York, al Manhattan Center Hospital, dove era ricoverato perché affetto da un male incurabile.[5] In segno di lutto per la sua scomparsa il sito della Cyclope records fu oscurato per una settimana, e poco dopo l'etichetta cessò di esistere.[1] Note
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