Nacque a Foggia il 10 luglio del 1885[2] figlio di Leonardo e Carmelina, secondogenito di tre fratelli e due sorelle, e compì i primi studi rivelando da giovanissimo la sua predilezione per le scienze matematiche.[2] A quindici anni si iscrisse alla Sezione Fisico-Matematica del locale Istituto Tecnico "Pietro Giannone"[N 1] e in una gita scolastica a Manfredonia per visitare le navi da guerra ancorate in quel porto, maturò l'idea, il sogno e la speranza di diventare un giorno progettista di navi.[2] Dopo aver conseguito il diploma[N 2] fu chiamato a prestare servizio di Leva nella Regia marina, venendo subito posto in congedo per completare gli studi.[1] Iscrittosi alla Scuola Superiore Navale di Genova,[2] si laureò in ingegneria navale e meccanica nel novembre 1908.[1] Subito dopo prese parte al concorso per ufficiali del genio navale, entrando in servizio con il grado di Tenente.[1]
Nel corso del 1943 fu distaccato presso il Ministero delle Comunicazioni e della Marina Marcantile, e all’atto della firma dellarmistizio dell’8 settembre si trovava presso i Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Trieste come consigliere delegato.[3] Rifiutò subito ogni tipo di collaborazione con le autorità della neocostituita Repubblica Sociale Italiana,[3] e ritornò a Roma, stabilendovi la sua residenza. Subito dopo la liberazione della città da parte delle truppe della 5ª Armata americana del generale Mark Wayne Clark riprese servizio attivo al Ministero della marina,[3] dove rimase fino alla data della sua morte, avvenuta per malattia, il 25 ottobre 1945. Un anno dopo le sue spoglie mortali furono traslate nella tomba di famiglia del Cimitero di Foggia.[3]
Il 6 marzo 1949 la città di Foggia promosse una manifestazioni per onorarne la memoria, e nella Chiesa di Gesù e Maria, officiato dal Provinciale dei Frati Minori, fu celebrato un solenne rito funebre.[N 4]
Il 1 novembre 1955 nella villa comunale ebbe luogo lo scoprimento di un busto eretto in onore del generale Rotundi.
Il 4 agosto 1955 la Giunta Comunale della città di Manfredonia votò all'unanimità la proposta del Sindaco comm. Brigida di intitolargli l'edificio della locale Scuola Professionale Marittima.
^A quell'epoca l’Istituto "Pietro Giannone" aveva tre sezioni: l'agrimensura, la ragioneria e la Fisico-matematica.
^Equivalente pressappoco alla maturità scientifica di oggi.
^Questo è il giudizio che le Superiori Autorità della Marina dettero di Lui, proponendo la sospensione in suo favore delle disposizioni relative al limite di età per la permanenza al grado di Generale in APRE: La prontezza di intuito, la vivacissima intelligenza, il grande senso pratico, la profonda cultura tecnica e scientifica, e principalmente l'attitudine a progettare del Generale Rotundi, fanno ritenere ché costituirebbe una vera perdita per la Marina, l'abbandono da parte sua del Servizio Permanente Effettivo.
^Vi presenziarono i familiari del generale, l'ammiraglio di squadra Carlo Balsamo, Comandante del Dipartimento Marittimo di Taranto in rappresentanza del Ministro della Difesa onorevole Randolfo Pacciardi, il ten. gen. Blandamura, il maggiore generale Cagnotti in rappresentanza del Genio Navale, gli onorevoli Vocino e De Caro. Pronunciò elevate parole Padre Agostino Castrillo dei Frati Minori e fu posta la prima pietra per la erigenda costruzione attigua alla Chiesa di Gesù e Maria, costruzione che fu vivamente e concretamente patrocinata dall'estinto.
Paolo Alberini, Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2015, ISBN978-8-89848-595-6.
Periodici
Antonio Cimmino, Nave scuola "Cristoforo Colombo": tre bandiere un triste destino, in Il Nastro Azzurro, n. 4, Roma, Istituto del Nastro Azzurro, luglio-agosto 2011, pp. 32-35.