Francesco Maiore
Francesco Maiore (Noto, 25 agosto 1921 – Nord Africa, 28 novembre 1942) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della seconda guerra mondiale[2]. BiografiaNacque a Noto, provincia di Siracusa, il 25 agosto 1921.[3] All'età di diciannove anni si arruolò nella Regia Aeronautica in qualità di allievo specialista fotografo.[1] Inviato alla Scuola di Capodichino per frequentarvi il 21º corso specialisti, ne uscì nell'aprile 1941 e, trasferito sull'aeroporto di Siracusa, nell'agosto successivo ottenne la qualifica di fotografo e la promozione ad aviere scelto.[1] Destinato alla 278ª Squadriglia del 132º Gruppo Autonomo Aerosiluranti, prese parte alla vittoriosa battaglia aeronavale del giugno 1942 durante la quale riportava una ferita, e venne decorato con una medaglia di bronzo al valor militare.[1] Precipitato in mare nella baia di Bougie in Algeria il 12 novembre dello stesso anno, durante una azione contro le navi nemiche volando a bordo dell'aereo del comandante Carlo Emanuele Buscaglia. Recuperato in mare insieme a Buscaglia,[N 1] egli decedette pochi giorni dopo, il 28 dello stesso mese, presso un ospedale per le gravi ferite riportate.[1] Fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3] La 137ª Squadriglia Radar Remota dell'Aeronautica Militare Italiana porta il suo nome. Onorificenze«Intrepido specialista di velivolo silurante, già decorato sul campo, esentato dal servizio per le ferite riportate in precedente azione, chiedeva, l’indomani, al proprio comandante, in procinto di partire per una nuova missione, la concessione di poterlo ancora seguire e l’onore di far parte ancora una volta dell’equipaggio. Assecondato nel suo desiderio, incurante delle raffiche della caccia avversaria, che nel tentativo di ostacolare l’impresa, colpiva gravemente l’apparecchio, impavido e sereno partecipava, in piena comunione di spirito col proprio comandante, ad un’epica gesta: il lancio dell’apparecchio in fiamme e del siluro contro una nave nemica che veniva colpita ed incendiata. Precipitava quindi gloriosamente con il velivolo in mare, nella luce di una nuova superba vittoria dell’Ala italiana. Cielo del Mediterraneo, 11-12 novembre 1942 .[4]»
— Regio Decreto 10 maggio 1943.[3] «Partecipava quale fotografo di apparecchio aerosilurante alla luminosa vittoria dell'Ala d'Italia nei giorni 14 e 15 giugno nel Mediterraneo. Nell'attacco a una poderosa formazione navale nemica dava prova di assoluto sprezzo del pericolo e di alto senso del dovere, continuando ad assolvere il suo compito, nonostante la violentissima reazione contraerei ed aerea avversaria e le ferite riportate. Cielo del Mediterraneo, 14-15 giugno 1942.»
NoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
Collegamenti esterni
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