Intraprese la carriera politica ma, dopo essersi compromesso nei moti del 1831, partì in esilio per la Svizzera, dove conobbe un altro fuoriuscito da tali moti, Luigi Napoleone Bonaparte, futuro Napoleone III, col quale strinse una duratura amicizia.
Nel 1832 fu volontario nella Legione straniera a servizio della Francia nella campagna di conquista dell'Algeria.
Nel 1837 intraprese un avventuroso viaggio nel Far West americano. Le sue note di viaggio sono raccolte nel libro "Da New York al selvaggio West nel 1837" edito da Sellerio.
Dopo l'amnistia del 1838 tornò a Milano e nel 1848 si recò in Piemonte per invocare l'aiuto di Carlo Alberto di Savoia agli insorti della sua città. In fuga dagli austriaci riparò a Genova, dove divenne deputato del Parlamento subalpino. Compì missioni diplomatiche presso l'amico Napoleone III.
Nel 1859 gli fu offerto un ministero ma rinunciò. Fu poi tra coloro che negoziarono la cessione di Nizza e della Savoia alla Francia. Di lui resta un importante carteggio politico. Con lo spostamento della capitale da Torino a Firenze si stabilì nella città toscana, a palazzo Calcagnini. Qui trascorse anche la vecchiaia e morì nel 1881.
Francesco Arese Lucini Conte di Barlassina (1852-1881)
Inquartato: al 1º e 4º: troncato: a) di rosso all'aquila coronata di nero; b) d'argento al volo di nero abbassato; al 2º e 3º troncato: a) di oro, all'aquila coronata di nero; b) di rosso a tre lucci d'argento, uno sull'altro. Corona da conte.