Deriva dal cognomen romano Fuscus che, tratto dall'omonimo aggettivo, significa letteralmente "fosco", "scuro", "bruno"[1][2][3][6]; il cognomen era, in effetti, attribuito a persone scure di carnagione o di capelli[1][2], secondo un'usanza tipica dell'onomastica latina (esempi simili sono i nomi Flavio e Fulvio).
Il nome gode di una diffusione significativa, per quanto modesta, sia al maschile sia al femminile, grazie al culto della santa martire così chiamata[1][2]. Per quanto riguarda le forme alterate Foscaro, Foscarino e Foscolo, esse sono tutte piuttosto rare[1]; "Foscolo" (dal latinoFusculus), che sarebbe propriamente un diminutivo, si è diffuso prevalentemente a partire dall'Ottocento, in relazione alla fama del poeta e scrittore Ugo Foscolo[1][2], mentre Foscaro e Foscarino omaggiano rispettivamente le famiglie nobiliari Foscari e Foscarini, e la forma femminile "Foscarina" si è diffusa nel Novecento per il nome della protagonista de Il fuoco di Gabriele D'Annunzio[1].